Il valzer della poltrona.

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Il Valzer della Poltrona

Dopo il “Ballo del Qua Qua”, il “Cha Cha Cha della segretaria”, “ la Mazurka di periferia”, avevamo pensato di averle viste (e sentite) un po’ tutte; lo abbiamo pensato ma, ahinoi, sbagliavamo. L’evolversi della politica locale ci ha permesso di poter godere, per gran parte dei mesi estivi, del nuovo ballo da camera più suonato nelle stanze di Palazzo Gencarelli:  il “Valzer della Poltrona”. Giunti ormai agli albori del terzo anno di governo Capalbo, i cittadini del Comune di Acri si sono ritrovati ad assistere ad un nuovo rimpasto che ha portato all’ ennesima rivisitazione della squadra di governo. Se la memoria non ci inganna , contiamo ben tre rimpasti in appena due anni abbondanti di mandato. Oggettivamente troppi. Alla luce di tutto ciò, alcuni consiglieri eletti democraticamente dai cittadini per rappresentare  le istanze del territorio sono stati allontanati , altri consiglieri invece sono stati promossi sul campo per svolgere diverse mansioni, non sappiamo bene in base a quali specifici meriti acquisiti. Il sistema di deleghe, revoche e surroghe ha permesso ad un buon novero di candidati di poter ricevere cariche pubbliche, seppure alcuni solo per il breve tempo di un giro di giostra, o di valzer.                                                              Da Innovatori della Politica, dobbiamo sottolineare, con un pizzico di rammarico e delusione, come il prof. Mario Bonacci abbia, di fatto, tradito il proprio mandato elettorale. Difatti, da fiero oppositore politico e custode di una linea programmatica  alternativa al progetto dell’allora aspirante sindaco Capalbo , egli si è riciclato ( termine purtroppo in voga anche a causa del serio problema dei rifiuti), divenendo fedele alleato della maggioranza, fino a diventarne parte integrante. Con buona pace degli elettori che in passato lo hanno sostenuto, ed in barba agli interventi personali all’interno  dei vari Consigli Comunali di qualche tempo or sono, nei quali il professore Bonacci ribadiva una presunta idiosincrasia nei confronti del trasformismo politico, allergia della quale  purtroppo ad oggi non sembrano più esserci tracce. Inoltre, all’ epoca del secondo rimpasto, avvenuto solo pochi mesi fa, il sindaco Capalbo dichiarava che uno dei motivi fondanti dello stesso fosse da ricercare nella legittima esigenza di poter disporre di una figura tecnica, ovvero più competente, la quale potesse più agevolmente districarsi all’ interno  della complessa materia rappresentata dai Lavori Pubblici. Con tutto il rispetto, e senza alcuna finalità polemica, vorremmo tanto sapere se sia riuscito oggigiorno a soddisfare tale legittima esigenza con il materiale umano a disposizione della squadra di governo, o se tale obiettivo sia, in realtà, opportunamente servito da scudo per difendere una scelta attuata senza i crismi della valenza tecnica. In tutto ciò, ci duole nuovamente evidenziare come ancora il programma elettorale sia stato quasi per nulla realizzato, probabilmente confinato in un cassetto e  relegato quasi ad un ruolo di comprimario rispetto al più stringente restyling della maggioranza.                                                                                                                                 In conclusione, auguriamo per l’ ennesima volta buon lavoro alla nuova squadra di governo, affinché possa dedicarsi in modo proficuo alla risoluzione dei molteplici problemi presenti sul territorio. Infine invitiamo le dame ed i cavalieri, taluni dei quali addirittura disposti a rinnegare eventualmente ideali, valori e rapporti personali in cambio di una poltrona, non avendo ancora preso parte attiva nei precedenti rimpasti,  a non desistere, dal momento che ben presto si riapriranno le danze nelle stanze di Palazzo Gencarelli. In fondo, un giro di “Valzer della Poltrona” non si nega a nessuno.

Innovatori della politica

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