La Fidapa e l’assessorato alla Cultura insieme per dire BASTA alla violenza contro le donne

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Anche quest’anno la Fidapa, Sezione di Acri, ha celebrato con la dovuta attenzione e sensibilità, la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Un 25 novembre carico di significato perché in questa giornata vengono ricordate le tante donne sempre più vittime di violenze, molestie, fenomeni di stalking e mobbing, aggressioni ed uccisioni per mano, il più delle volte, di partner o ex partner, maturate all’interno delle mura domestiche. Un fenomeno che, purtroppo, non accenna a ridurre la sua emergenzialità, la sua drammaticità. Fino ad oggi, nel nostro paese, solo quest’anno sono stati 94 gli omicidi con vittime femminili, uno ogni tre giorni, mentre l’Istat stima in circa due milioni le donne vittime di violenza fisica o sessuale. A crescere soprattutto i femminicidi commessi in ambito familiare. Di fronte a questi dati allarmanti non possiamo rimare inermi né rischiare di assuefarci ad un impostazione culturale che continua a rimarcare la differenza di genere e la superiorità dell’uomo – padrone.  E’ necessario insegnare ai bambini, fin dall’età scolare, la non discriminazione di genere ed il rispetto dell’altro sesso. E’ doveroso dare il giusto peso a ciascun passo fatto nella direzione del coraggio, ribellandosi agli schemi violenti e non ignorare nemmeno una di queste voci che, per quanto basse, esprimono un grido che può diventare di gioia e liberazione. Il nostro grido di ribellione contro un fenomeno che non dovrebbe esistere più lo abbiamo affidato alla capacità espressiva degli alunni delle classi terze delle Scuole Secondarie di I Grado di Acri, che partecipando al Concorso dal titolo “Pensavo fosse amore….”, hanno attraverso i loro elaborati grafici dimostrato di conoscere bene il fenomeno del femminicidio, evidenziandone, con immagini e colori forti, tutta la sua drammaticità. Ma il nostro BASTA ad ogni forma di violenza sulle donne lo abbiamo affidato anche alla maestria ed al talento dei giovani artisti dell’associazione TAMM, che nella suggestiva cornice del Palazzo San Severino Falcone hanno realizzato una rappresentazione teatrale che ha suscitato in ognuno di noi grande  emozione e pathos. Guidati e diretti dalle sapienti mani del regista, Prof. Pier Paolo Malito, gli artisti hanno messo in scena la rappresentazione dell’uxoricidio e del suicidio; hanno rappresentato il possesso dell’uomo sulla donna. La violenza domestica. Il coraggio di denunciare e andar via; un monologo dell’avvocato maschilista, dalla personalità viscida e prepotente, ispirato alla storia di “Nina Vikingo” ed altre vittime di violenza; hanno messo in scena “La Popolana”, un testo tratto dal dramma “Antonello Capobrigante Calabrese”, di Vincenzo Padula, in cui viene rappresentata la disperazione di una madre per l’uccisione di un figlio e per le violenze subite; la storia di una donna vittima di una violenza di gruppo, costretta a subire la paura del giudizio altrui, la vergogna, l’umiliazione; la storia di donne vittime di violenza psicologica, abuso di potere, mobbing, minacce, costrette a subire molestie sul posto di lavoro; e ancora la storia di una donna uccisa e gettata in un pozzo….è l’anima stessa che parla, racconta e chiede aiuto con un’amara ironia.

Le scene sono forti, i suoni intensi, le parole cariche di una tale emozione che il pubblico a stento trattiene le lacrime. La maestria, il talento degli artisti eccezionali, drammaticamente capaci di riprodurre quella che purtroppo è una realtà dei fatti. Forme di violenza fisica, psicologica, intellettuale, culturale che la donna ancora oggi, spesso, è costretta a subire, e contro le quali non sempre riesce a trovare la forza di ribellarsi.

È stata una serata particolarmente densa di emozione e al tempo stesso messaggera di un grande messaggio. Attraverso questa rappresentazione abbiamo voluto lanciare il nostro monito di ribellione contro ogni forma di violenza sulle donne, che non devono avere più ragion d’essere. Mai più violenza contro le donne. Mai più giornate in ricordo di donne uccise, martoriate, molestate, stalkizzate.

Come Fidapa, Sezione di Acri, siamo particolarmente contente di essere riuscite a realizzare un importante evento di sensibilizzazione, e per questo sentiamo il dovere di ringraziare vivamente l’Amministrazione Comunale, nella Persona dell’Assessore alla Cultura, Prof. Mario Bonacci, per il supporto che ci ha manifestato, i Dirigenti Scolastici per aver accolto l’invito di partecipare al Concorso “Pensavo fosse amore….., i professori di arte che hanno aiutato i ragazzi a realizzare gli splendidi elaborati grafici, gli alunni che sono stati meravigliosi e hanno dimostrato un inaspettata sensibilità e interesse al tema, la giuria di qualità nelle Persone di Lucia Paese, Michele Coschignano, Michele Ferraro, Natalia Altomari e Libera Reale, per l’egregio lavoro di selezione compiuto e soprattutto l’associazione TAMM, nella Persona della sua Presidente, Alessandra Pettinato e dei suoi  giovani e bravi componenti che hanno accettato una sfida non facile, vincendola brillantemente. Grazie ad Andrea Arciglione, Luca Cirino, Francesca Cofone, Maria Pia Cofone, Rosanna De Marco, Francesco Gaccione, Antonio Palopoli, Alessandra Pettinato, artisti acresi pieni di talento, che con tatto e maestria sono riusciti a toccare e far vibrare le corde del nostro cuore….

“Se devi amare una donna fallo forte, non con la forza….”

 25 novembre 2019 NO alla  violenza sulle donne”.

Fidapa, sezione di Acri

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