Infrastrutture, incompiute, isolamento!

Bata - Via Roma - Acri

Una galleria lunga dodici anni è una vergogna nazionale, un’inciviltà alla quale nessuno si ribella e tutti soggiacciamo supini! Nei giorni in cui la pioggia si fa costante, pesante, il pensiero vola alla storica strada per Cosenza, che nel suo tratto iniziale di Acri è piena di avvallamenti e serie problematiche idrogeologiche, con pericolo costante di smottamenti, e di conseguenza alla incompiuta galleria che avrebbe dovuto risolvere il problema: appaltata nel 2007, con un piccolo tratto di viadotto, ancora oggi giace in condizioni misteriose di non utilizzo di cui non è dato capire i motivi di incompiutezza! Burocrazia, incapacità delle pubbliche amministrazioni, mala gestione di fondi pubblici?

Il dramma dei collegamenti è al sud uno dei problemi cronici che sancisce isolamenti sia geografici che sociali, economici, e pregiudica relazioni e sviluppo di intere aree, sancisce la lenta agonia delle zone interne, l’impoverimento dell’Appennino, per un’assurda politica di sviluppo territoriale che, negli anni, ha privilegiato i fondovalle e le coste, tagliando fuori intere zone che hanno secoli di storia ed economie locali. Acri e molti altri centri del meridione sono un esempio lampante di come questo isolamento pesi in maniera negativa sul presente e sul futuro delle relazioni.

Quando la finta civiltà nell’era della finta modernità, si è insinuata dalle valli per dirigersi verso le colline e le montagne, non ha portato strade davvero moderne degne di un sud che si emancipa, bensì quantità infinite di televisori e antenne, frigoriferi, milioni di metri cubi di case e palazzi anonimi, costruiti su versanti in frana o su letti di torrenti a rischio, e poi tante automobili che si muovono, ancora oggi, per la gran parte su strade borboniche! Un contrasto che stride ancora oggi nel vedere come in un clic dal nostro smartphone raggiungiamo il mondo e, al contrario, alla guida di un’automobile impieghiamo più di un’ora per fare solo 30 chilometri verso Cosenza o la Piana di Sibari.

Occorre attendere sempre qualche disastro per accorgersi della precarietà in cui versa la rete infrastrutturale al sud, come in alcune parti critiche d’Italia, e come dimostra il maltempo di questi giorni. Ricordo, alla fine degli anni 90 che l’Anas chiuse per oltre un mese il tratto di strada Acri-Cosenza per via dell’aggravarsi della cronica frana di Serra di Buda, e da allora una serie infinita di altri disagi tuttora perduranti, per i quali a nulla sono valse le promesse di politici di turno della soluzione del problema. Come è possibile pensare che in tutti questi anni non si sia arrivati ad una soluzione? Ad immaginare che un centro così popoloso come Acri possa sperare in un futuro di collegamenti diversi se non si riesce a fare piccoli, significativi avanzamenti di un semplice by-pass?

Sono convinto che la civiltà vera passi anche per una rete infrastrutturale degna di comunità emancipate e che Acri, come l’intero meridione, meritino un piano speciale di opere infrastrutturali adeguate ai tempi e alle necessità di un cambiamento che è solo intravisto, ma attende una vera compiutezza.

Pino Scaglione

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2 risposte

  1. Franco ha detto:

    La galleria verra’ inaugurata poco prima della votazione per eleggere il nuovo Governatore Calabrese. Vogliamo scommettere?

  2. Lanfranco ha detto:

    Sig. Franco probabilmente lei ha ragione di pensare che verrà inaugurata poco prima delle votazioni per il nuovo governatore (se il precedente si ripresenta).
    Ora da Cittadino ed ex Sindaco di altra Comunità suggerisco invece qualunque sia il risultato di questa inaugurazione (se avverrà) di recarci tutti alle urne e VOTARE perchè è un Diritto/Dovere, Votando SCHEDA BIANCA- Solo così si può far sentire la propria VOCE, perchè il suo significato è eloquente: NON SIETE IN GRAFDO DI GOVERNARE- Invece non andando a votare sifgnifica NON ESSERE INTERESSATO ALLA PROPRIA TERRA e/o COMUNITA’.

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