Le “Capalbate” di fine anno e i malanni della politica.

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La parte conclusiva dell’anno 2019 è stata caratterizzata, a nostro avviso, da un ricco campionario di episodi in cui si è manifestata l’ormai proverbiale mancanza di programmazione, e la scarsa tendenza alla lungimiranza, da parte dell’attuale Amministrazione Comunale. Episodi che rientrano di diritto, pertanto, nell’eterogenea categoria delle “ Capalbate” di fine anno. Come più volte in passato ci è capitato di sottolineare nei nostri comunicati, sembra che l’ approssimazione sia un tratto sin troppo insito nel DNA di chi sta governando in questi mesi il Comune di Acri. Reputiamo inaccettabile che le abitazioni di alcune parti del territorio siano state lasciate senz’acqua nei giorni appena trascorsi, proprio nel bel mezzo delle festività; situazione la quale ha creato, comprensibilmente, enormi disagi per molti cittadini. Pretendere un servizio adeguato, a fronte delle legittime e sacrosante richieste di pagamento dei tributi, pensiamo che sia un diritto irrinunciabile. A proposito di festività natalizie, ci limitiamo a segnalare il colpevole ritardo con cui sono state allestite le luminarie cittadine, per non parlare dell’infelice scelta di addobbare l’albero di Natale in piazza a San Giacomo l’ultimo giorno utile, ovvero il 24 dicembre, quando cioè gran parte dell’atmosfera di trepidante attesa era stata già ampiamente vissuta. E rimanendo ancora sul territorio sangiacomese, come non segnalare il crollo di una vecchia abitazione nel centro storico, le cui macerie fortunatamente non hanno ferito nessuno solo per una serie di fortuite coincidenze. E’ la strana parabola dei centri storici cittadini, che da risorsa di cui si prometteva  una rinnovata valorizzazione, sembrano essersi trasformati in un inutile orpello del passato. La decadenza del centro storico come metafora del decadimento in cui versa la politica locale, e di cui abbiamo prove tangibili ascoltando alcuni interventi in seno ai rarissimi Consigli Comunali che vengono convocati. Come  prassi ormai abituale in inverno, sono inoltre bastati solo pochi centimetri di neve per paralizzare nuovamente ampie fette del territorio. Del famoso piano neve sembrano esserci tracce molto più lievi di quella che la stessa neve cadendo lascia sul paesaggio, cosicché il sarcastico impegno che l’Amministrazione Comunale si è assunto affinché non nevichi più, è in realtà ciò che in cuor loro i cittadini sono segretamente costretti a sperare al fine di attenuare gliormai soliti disagi. Di come poi, le condizioni meteorologiche siano state causa del fallimento dell’esperienza dei mercatini di Natale, onestamente non riusciamo a trovare una giustificazione. La vera colpa dell’ennesimo buco dell’acqua non può essere addebitata al freddo, tipico compagno del periodo dicembrino, quanto piuttosto a tutto ciò che ha contribuito nel trasformare un’idea consolidata in altre realtà, in una sorta di evento fantasma. E proprio a proposito di fantasmi, le ormai imminenti elezioni regionali hanno ottenuto, come primo risultato, quello di far ricomparire sullo scenario politico talunisoggetti che per lunghi mesi hanno vissuto nel silenzio e nell’ombra; scommettiamo che altri esponenti, soprattutto della vecchia scuola politica, ritorneranno dal 27 gennaio, ovvero a consultazioni concluse, a far sentire la propria voce. In conclusione auguriamo a tutti i cittadini che il 2020 possa essere un anno ricco di gioie, soddisfazioni, serenità e soprattutto salute; in fondo malanni, o mal anni se preferite, ne abbiamo già affrontati tanti. A coloro che invece si affacciano al mondo per la prima volta, e nei cui occhi vi è ancora lo stupore per tutto ciò che è meraviglioso poiché nuovo, auguriamo che possano un giorno vivere felici in un territorio sempre più a misura di cittadino, che noi tutti dobbiamo impegnarci a lasciare in eredità.  
Innovatori della politica

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