A piccoli passi verso la maturità

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Cari ragazzi, sarete per sempre i maturandi del 2020!
La maturità è un ricordo indelebile. Questa lo sarà più di altre. Prendete quindi in mano la situazione e siatene protagonisti.
Sono consapevole e preoccupata, forse più di voi, della complessità dell‘attuale situazione sanitaria.
Sono, altresì, tranquilla perché se qualcosa sono riuscita a insegnare con l’esempio e la coerenza, a voi come ai miei figli, è il senso civico. Vi ho invitato in questi giorni alla prudenza e ad affrontare il presente con la giusta determinazione. Nessuno si salva da solo!
Noi siamo anche e contemporaneamente “tutti gli altri”, nessuno escluso e nessuno può essere lasciato indietro.
In altre occasioni avete già dato prova di aver appreso la lezione, mostrando spirito di solidarietà e cosa voglia dire far parte di una comunità. Abbiamo affrontato insieme, anche in silenzio, il dolore di un banco rimasto vuoto all’improvviso. Siamo riusciti a rialzarci e voi avete dimostrato di essere “grandi”, a volte più grandi di me.
Spesso racconto degli aneddoti per “alleggerire” la lezione, conoscente quindi il mio motto: “È meno importante conoscere a memoria il numero dei morti della battaglia alle Termopili, rispetto a imparare come ci si rialza dopo una sconfitta e a conoscere quali strategie si possano mettere in campo.” Non mi sarei mai augurata di dover lanciare a voi, in tempo di pace e nella pratica quotidiana, questo appello.
Oggi, le tante vittime non rappresentano un mero dato statistico, ci mancherebbe!
La perdita di una persona cara è un dramma per la famiglia, per gli amici, i conoscenti, i concittadini, per l’intera società. In situazioni come quella che stiamo vivendo, il numero dei contagiati indica purtroppo anche la virulenza della epidemia in atto.
Le epidemie, e ancor più le pandemie, ci rendono vulnerabili, ci tolgono l’identità e ci gettano nel panico. Per questo vi ho illustrato, in questi giorni, quanto faccia più rumore una notizia lanciata “in negativo”, piuttosto che molte altre “in positivo”. Ad esempio, se nei titoli dei Tg avesse preminenza questo messaggio: << Il numero delle persone guarite aumenta, ma è necessario contenere il contagio>>, si fornirebbe una informazione fondata e più rassicurante.

Ora che nell’emergenza siamo costretti “prudenzialmente” a rimanere a casa, le nostre abitudini ci sembrano usurpate. La vostra irrefrenabile voglia di fare comitiva non muta “per decreto”. Siete “naturalmente” portati all’incontro, siate però responsabili!

D’altra parte, sappiamo bene che l’anno scolastico è già a metà del suo cammino e che mancano 100 giorni da percorrere. Non preoccupatevi! I programmi rimasti a metà, il tempo che sembra galoppi verso l’Esame, le vostre ansie “naturalissime” da adolescenti, sono tutte circostanze di cui sorridere fra qualche mese. Come vi ho insegnato, gli anni ’20 del ‘900 furono ben più tragici.

Nell’emergenza è fondamentale essere pronti e determinati nell’affrontare le difficoltà e nello stesso tempo svolgere ciascuno il proprio compito. È questa la vera prova di maturità alla quale siamo chiamati. In tempi di sostanziale normalità la nostra società non è infallibile, ma nelle difficoltà ha sperimentato che essere solidali aiuta a risolvere i problemi. Ognuno deve fare la propria parte, affinché la rete tenga. Voi che sarete i futuri operatori sanitari, pensate al grande sacrificio di medici e infermieri che, in questi giorni tanto frenetici da sembrare surreali, si avvicendano senza sosta! Non c’è obbligo contrattuale che tenga, li sorregge il senso civico!
Pertanto, non mi preoccupa il vostro rendimento, vi chiedo solo di riflettere molto sul vostro presente e sul senso autentico da dare al termine maturità, piuttosto che avvertire solo il peso dell’Esame di Maturità.
Oggi, sono sicura che vi misurerete diligentemente con la didattica on-line, vi ho già inviato del materiale su cui poter esercitarvi. Lavoreremo insieme sul vostro talento, sui vostri interessi: leggete, valutate le informazioni, prendete appunti, scrivete, parlate con i nonni e rassicurateli, ridete, guardate un bel film, tessete una tela su cui appuntare i vostri traguardi, fissate delle scadenze (solo vostre), allenatevi a tenere il ritmo e a conoscervi meglio. Quando affronterete l’esame di Maturità, ne sono certa, saprete dar prova di saper essere ciò che siete.
Seguire i vostri passi, questo sì che è un compito difficile!

“Non (vi) chiedo miracoli o visioni, ma la forza di affrontare il quotidiano.”
Da “Il Piccolo Principe”, Antoine de Saint-Exupéry

Adelinda Zanfini

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