Aggiornamento Covid 19: in Calabria 737 contagiati

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Aggiornamento Covid-19 sabato 4 aprile

I calabresi contagiati dal coronavirus sono fino a stamane 737

La drammatica testimonianza di due sindaci costretti al ricovero in ospedale

Il Covid-19 ha attaccato frontalmente gli amministratori locali calabresi. I sindaci e gli assessori sono le personalità istituzionali più esposte al rischio di contagio: i contatti con la gente, la necessità di organizzare la vita delle città, l’urgenza di intervenire personalmente in caso di emergenze (che spesso sono continue), l’obbligo di relazionarsi con le altre autorità presenti ne fanno una categoria di cittadini davvero in costante pericolo. Nessuno di loro, tuttavia, è disposto a mollare. E lo testimoniano proprio i due sindaci ricoverati per coronavirus che hanno accettato di parlare con noi.

Giovanni Altomare, è il primo cittadino di Rogliano, cittadina della valle del Savuto, divenuta “zona rossa”. Da giorni è in ospedale, parla a fatica, ma lotta contro il virus e non smette di pensare alla sua gente e alla sua famiglia. «Vorrei raccontare in un libricino di questa mia dolorosa vicenda, partendo da quando ho avuto la febbre a casa per 5 giorni; vorrei narrare come, inizialmente, il sistema dei tamponi abbia fatto acqua» dice con un fil di voce. Altomare ha atteso cinque giorni prima di essere sottoposto al test della positività. Un tempo troppo lungo. «Sento di fare una riflessione» aggiunge «che viene da questi giorni di sofferenza e incertezza che mi hanno cambiato la vita, la vita di un sindaco che viene stravolta. Un sindaco che adesso prova sensi di colpa per avere trascurato per anni gli affetti familiari unici veri valori». Il sindaco Altomare si rivela intimamente, senza veli, aggiungendo: «Vorrei raccontare della grande umanità che sto apprezzando in ospedale, della solidarietà e l’aiuto che arrivano da tutto il personale medico, paramedico, dagli operatori socio sanitari che, quando scriverò questo libricino, nominerò uno per uno ringraziandoli. Dopo questa esperienza non potrò più essere la stessa persona in questo mondo di cattiverie». Una testimonianza sincera e toccante.

Un altro sindaco, una donna, è ricoverata in ospedale perchè attaccata dal Covid-19. Si chiama Simona Colotta e guida Oriolo, un piccolo comune dell’Alto Ionio calabrese diventato “zona rossa”. «Ho gestito questa emergenza con grande spinta emotiva» racconta «entrando in azione già dal febbraio scorso. Ho gestito la fase dei rientri attraverso la quarantena che ho imposto a chiunque fosse tornato. Poi, nelle ultime settimane ho cominciato con in consiglieri ed i volontari a distribuire le mascherine alla popolazione, il gel igienizzante ed ho anche stampato e fatto affiggere i manifestini con tutte le indicazioni relative alle procedure da seguire per evitare il contagio». Il primo cittadino non avrebbe mai pensato di poter finire tra le grinfie del virus e, invece, è accaduto. «Sabato scorso ho cominciato ad avere una tosse strana, persistente, cui è seguita una sensazione di spossatezza e di pesantezza alla testa: non avevo però febbre e, fino ad oggi, non l’ho mai avuta. Però mi sono fermata: sono rimasta a casa fino a martedì ma siccome la situazione non migliorava sono andata in pronto soccorso ed è arrivato il verdetto di positività. Mi sono prodigata al massimo per aiutare la mia gente contro il covid e, posso assicurarlo, lo rifarei nonostante tutto quello che è successo. Adesso il mio comune è chiuso ed io non ci sono: è questo il mio cruccio. Spero di farcela e di tornare con la mia gente».

I test disposti su tutta la popolazione dal sindaco “rivoluzionario” di Belvedere

«Finora sono arrivati 450 test rapidi su sangue. Settimane fa ne abbiamo ordinato 1.500 per effettuare, gradualmente, uno screening su tutta la popolazione di Belvedere. Al momento, a livello mondiale, c’è una grande richiesta di questi kit per verificare se una persona ha sviluppato gli anticorpi contro il coronavirus»: a parlare è il sindaco Vincenzo Cascini che, in tutta la Calabria, ha fatto da apripista acquistando per i dipendenti della sua clinica privata e per i concittadini 1.500 kit rapidi su goccia. «Oggi inizieremo col test alla popolazione. Nei giorni scorsi abbiamo informato i cittadini di prenotarsi per creare una graduatoria. Tuttavia, oggi effettueremo i test prima su alcune persone che hanno avuto maggior esposizione; casi limite, insomma, affrontati in emergenza. Poi si seguirà la graduatoria», precisa il primo cittadino.

Si partirà dalle 9 in piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa: qui sono state installate due postazioni. Si tratta di gazebo attrezzati per far entrare direttamente con la macchina chi si deve sottoporre al test su goccia. Incredibile ma vero.

L’inutile visita del viceministro Sileri

L’esponente di governo Pierpaolo Sileri ha incontrato ieri i direttori di Asp e Aziende ospedaliere, ha visitato il noasocomio “Pugliese – Ciaccio” di Catanzaro e scambiato delle opinioni con il presidente Jole Santelli. Tutto in un meno di una giornata. Dal momento del suo arrivo e fino alla successiva partenza non è cambiato nulla. E nulla cambierà in Calabria. Più che di rispettabilissime parole, qui c’è bisogno di strumenti di protezione individuale, tamponi e macchinari per la terapia intensiva.

«La mia visita – ha spiegato Sileri – è proprio per ascoltare direttamente quelle che sono le necessità. È chiaro che la gran parte del materiale è stato dirottato al Nord, dove, a differenza del Centro-Sud, c’è stata un’ondata spaventosa. Qui – ha aggiunto – credo che nell’immediato servano dispositivi per proteggere coloro che lavorano, soprattutto a livello sanitario, e tamponi per verificare i contagi, e poi è chiaro che servono i respiratori e il tutto il resto. Nell’immediatezza, comunque, proteggere gli operatori e i lavoratori è essenziale». Bene. Lo sapevamo…

La paziente calabrese guarita a Parigi

La paolana Chiara Grosso è la prima paziente calabrese guarita da Covid-19 nell’Ospedale Foch, alle porte di Parigi. La 32enne è stata dimessa l’altra mattina dopo essere stata festeggiata dagli operatori sanitari. È stata una battaglia lunga 17 giorni, dura e con tanti ostacoli. Il primo pensiero è per l’Italia e per i genitori: «Non vedo l’ora di tornare a casa». In Calabria si registra invece la guarigione di un uomo di 55 anni, Antonio Altomare di Santo Stefano di Rogliano che, insieme al figlio, Simone, bersagliere pure lui positivo, aveva indotto il presidente Santelli a chiudere il piccolo centro del Savuto per evitare l’espansione del contagio.

L’incredibile calvario subito per ottenere il tampone: parla una testimone diretta

Stefania Biscardi, di Santo Stefano di Rogliano, è moglie del bersagliere ventinovenne Simone, dimesso dal Covid di Cosenza il 29 marzo scorso. Il marito, come il suocero dimesso appunto ieri, sono guariti. Ma la donna ha deciso di raccontare come sono andate le cose. Almeno all’inizio. E val la pena leggere bene il suo racconto per avere un’idea precisa della situazione.

. Ed ecco il racconto. «Chiami il medico di base, e per i noti motivi non ti viene a visitare. Per telefono ti prescrive i farmaci, da Tachipirina ad Oki, da Macladin ad Augmentin. Niente. La febbre non passa, né cala. Chiami la guardia medica: la dottoressa che otto giorni prima aveva visitato mio marito e visto le sue analisi, insiste col dire che dovrebbe fare un tampone e chiamare con urgenza il 118. Chiami il 112: ti mette in contatto con il 118, il quale si informa se siamo stati a contatto con gente proveniente dalle “zone rosse”, mentre tutta Italia lo è. Spiegato che la febbre, il mal di testa, la tosse secca, i dolori al torace non passano, cosa ti rispondono? “Eh, ma noi non possiamo fare niente. Ora ci consultiamo e vediamo, la richiamiamo!”». La signora, stanca di ascoltare la solita solfa con la trita raccomandazione del “non fate allarmismi”, lancia un post sui social, narrando l’odissea. «Dopo dieci minuti – rileva – il 118 richiama dicendoci che avremmo dovuto raggiungere il “triage” autonomamente». Incredibile. È stato così che il bersagliere e il padre si sono messi in macchina per raggiungere l’ospedale. Visitati, sono stati ricoverati. Il medico, ignaro dell’odissea, ha esclamato loro: “Perché tanti giorni a casa con questa febbre, volevate fare gli eroi?”. La signora Stefania conclude, commentando: «Come volete fronteggiare l’epidemia, con questi presupposti? Chiunque di noi può essere a rischio contagio. Ma, senza tamponi, come facciamo a saperlo dato che medico, guardia medica e 118 non ti possono far nulla?». Bella domanda e amara conclusione. Meditate gente, meditate…

I morti

Ieri sera un paziente proveniente dalla casa di cura “Raggio di sole” di Melito Porto Salvo è deceduto nel Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria. Un altro paziente è morto nell’ospedale di Vibo e proveniva da Serra San Bruno, comune “zona rossa”. Due settantenni sono inoltre deceduti, sempre ieri, nell’ospedale “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro: uno era originario di Lamezia, l’altro proveniva dalla famigerata casa di riposo di Chiaravalle.

I nuovi “positivi”

Nel Cosentino, ad Oriolo, comune “zona rossa”, altri quattro positivi si aggiungono al sindaco Simona Colotta e al dipendente dell’Asp entrambi ricoverati dell’Annunziata di Cosenza. Sono giunti i primi risultati dei tamponi effettuati e, purtroppo, sono risultati positivi al Covid-19 un giovane assessore comunale, due consiglieri di maggioranza e uno di opposizione. Ed il numero purtroppo potrebbe aumentare nelle prossime ore. C’è ansia infatti per altri amministratori, dipendenti comunali e volontari. I nuovi positivi si trovano attualmente in quarantena obbligatoria vigilata presso le proprie abitazioni. Salgono a quattro i contagiati a Dipignano, Belsito e Marzi mentre risulta ricoverato in ospedale un cittadino di Piane Crati. A Cosenza i casi sono saliti a 17, mentre a Paola rimangono 4 ed a Corigliano Rossano 25. A San Lucido gli infettati sono diventati 41.

Nel Reggino i contagiati a Cittanova salgono a due, mentre rimangono fermi a 3 i pazienti individuati a Rosarno e salgono a 4 quelli a Taurianova; 2 i casi a Rizziconi, Sinopoli, Bovalino, e Villa San Giovanni, 1 ciascuno a Gioia Tauro, Marina di Gioiosa, Caulonia, Cinquefrondi, Delianuova. A Reggio ci sono 35 persone ricoverate in reparto e 4 in Rianimazione; 142 sono in isolamento domiciliare. 16 i positivi a Montebello Ionico. Morto in ospedale un paziente proveniente dalla casa di cura di Melito Porto Salvo.

Nel Catanzarese il teatro di massima emergenza rimane Chiaravalle: ieri un altro decesso legato alla struttura privata sgomberata per ordine del presidente Jole Santelli. E’ la nona vittima in tre giorni. Nel capoluogo di regione sono una trentina (gli altri risultano tutti collocati in centri della provincia) i positivi posti in regime di isolamento domiciliare; 68 le persone ricoverate nei reparti ospedalieri e otto in Rianimazione.

Nel Vibonese il comune di Serra San Bruno rimane con un alto numero di contagi ben 21 e un deceduto. A Vibo città i casi superano le 20 unità comprese le frazioni di Longobardi e Piscopio. Quattro casi si registrano a Pizzo e 14 a Fabrizia (quest’ultimo è un comune indicato come “zona rossa”). 43 le persone complessivamente costrette all’isolamento domiciliare e 4 ricoverate in ospedale. Ieri l’ultimo decesso registrato allo “Jazzolino”.

Nel Crotonese è Cutro la cittadina più investita dal covid-19. Contagi si registrano pure a Cirò e Isola Capo Rizzuto. Nell’ospedale “San Giovanni di Dio” risultano ricoverate 22 persone.

La mappa dei contagi

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

Catanzaro: 68 in reparto, 8 in rianimazione, 64 in isolamento domiciliare, 10 guariti e 16 deceduti;

Cosenza: 54 in reparto, 3 in rianimazione, 126 in isolamento domiciliare, 5 guariti e 14 deceduti;

Reggio Calabria: 35 in reparto, 4 in rianimazione, 157 in isolamento domiciliare, 11 guariti e 11 deceduti;

Vibo Valentia: 4 in reparto, 2 in rianimazione, 43 in isolamento domiciliare e 2 deceduti

Crotone: 22 in reparto, 72 in isolamento domiciliare e 4 deceduti.

L’isolamento volontario

Le persone in quarantena volontaria sono 9308, così distribuite:

Cosenza (3085)

Crotone (1329)

Catanzaro (1227)

Vibo Valentia (611)

Reggio Calabria (3056)

Le persone giunte in Calabria che si sono registrate al sito della Regione sono 12.988.

Un pensiero felice a tutti. Buona giornata. Coraggio.

Arcangelo Badolati

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