Aggiornamento Covid 19: in Calabria 910 contagiati, 65 morti

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Covid-19 Aggiornamento sabato 11 aprile

“Tentare di limitare l’azione di un giornalista non solo è inutile ma è pure sciocco!”

(Luigi Barzini)

I calabresi contagiati dal coronavirus sono fino a stamane 910. 65 i morti

I nuovi tamponi

Una Pasqua vissuta come ostaggi del virus. I risultati degli esami eseguiti dai virologi offrono un quadro non in decrescita anche se, per fortuna, i numeri non sono quelli di una epidemia sul modello lombardo. Il trend è stazionario.

A Reggio Calabria sono decedute ieri due donne, rispettivamente di 92 e 78 anni, ricoverate l’una in Terapia Intensiva, l’altra in Pneumologia nel Grande ospedale metropolitano. I dati sono questi: 36 pazienti in reparto, 3 in rianimazione, e 185 persone in isolamento domiciliare.

Nel Catanzarese, tenuto sempre contro di quanto accade a Chiaravalle dove i morti legati alla casa di riposo “Domus Auera” sono 20, le cifre raccontano di 55 pazienti in reparto, 7 in rianimazione, 84 persone in isolamento domiciliare.

Nel Vibonese si registra un nuovo caso a Pizzo (si tratta di una donna risultata positiva dopo 20 giorni di quarantena) e rimangono sortto oservazione i comuni “zona rossa” di Fabrizia e Serra San Bruno. I numeri sono questi: 9 pazienti in reparto e 50 persone in isolamento domiciliare. Si tratta della provincia calabrese meno colpita.

Nel Crotonese si registra solo un caso in più nella città capoluogo per il resto Cutro, “zona rossa” conta su 11 casi, mentre Cirò Marina ne ha 13. I dati sono questi: 18 pazienti in reparto e 80 persone in isolamento domiciliare.

La valle del Savuto sempre più colpita

Due casi in più a Piane Crati, dove nei giorni scorsi era stato registrato il ricovero di un cinquantaquattrenne; uno in più a Rogliano, dove una donna, ultracinquantenne, finora con tamponi indeterminati e contraddittori, è passata nell’elenco delle positività; uno in più a Mangone, rispetto ai due già noti dei giorni scorsi. Nel borgo dei Casali, sono risultati positivi i test effettuati su una coppia di coniugi, poco più che cinquantenni, che sono stati sottoposti a quarantena obbligatoria in vigilanza medica. A Belsito 4 positivi, di cui un ricovero in rianimazione e gli altri 3 in isolamento domiciliare. A Marzi: 7 positivi, di cui tre ricoverati e 4 in quarantena obbligatoria vigilata; altri sette in isolamento obbligatorio. A Grimaldi: un positivo in quarantena obbligatoria.

Salvo il carabiniere di Rogliano

È fuori pericolo il carabiniere della compagnia di Rogliano, che, nei giorni scorsi, era stato trasferito dal Covid di Cosenza alla terapia intensiva del policlinico universitario “Mater Domini” di Catanzaro. Il paziente è stato estubato, le sue condizioni sono in miglioramento. Migliorano anche le condizioni dei suoi undici colleghi della stessa compagnia contagiati dal coronavirus.

Oriolo, crescono i contagi nel paese “zona rossa”

Una Pasqua in quarantena. I casi salgono a ventisei. Altri tre cittadini positivi. I risultati degli ultimi tamponi confermano purtroppo, che in paese l’epidemia non si ferma. Infatti ai 19 oriolesi già in quarantena obbligatoria attiva, da ieri se ne aggiungono altri tre, raggiunti da ordinanza sindacale vergata dal vice sindaco Agostino Felice Diego, che li obbliga a rimanere a casa. E nelle prossime ore dovrebbe arrivare l’esito di altri esami già effettuati ma non ancora refertati. Sarà una Pasqua triste. Rimane rimangono ricoverati in ospedale il sindaco, Simona Colotta, due consiglieri comunali ed altre tre persone.

Ufficio postale sanificato e clienti…avvisati

L’Ufficio postale di Marano Principato è stato sanificato dopo che uno dei suoi dipendenti è risultato positivo al coronavirus. Lo ha reso noto l’Ufficio comunicazione di Poste Italiane con una nota inviata ai lavoratori nella quale informa i dipendenti che il collega in servizio a Marano Principato, positivo al Covid 19, è stato in servizio fino al 31 marzo pertanto si invitano «tutte le persone identificate come “contatto stretto” con il dipendente a informare l’Asp di riferimento o il medico di base riferendo l’accaduto e attenendosi scrupolosamente alle indicazioni dei sanitari». Tanta gente in queste ore sta temendo per la propria incolumità. Quell’uomo così cortese e ora affetto dal virus è infatti il direttore dell’ufficio con cui decine di persone si sono rapportate nelle ultime settimane.

Il sindaco “sperimentatore” dà lezione ai virologi: scoperti 30 casi sospetti

Un primo cittadino mecenate e “sperimentatore”. Vincenzo Cascini, è un medico prestato alla politica che guida un comune posto sulla costa tirrenica del Cosentino: si chiama Belvedere ed è un rinomato centro turistico. Il rapporto tra il sindaco, proprietario di una clinica privata, ed i cittadini sembra essere davvero speciale se si considera soprattutto l’iniziativa che l’amministratore ha assunto per arginare l’offensiva lanciata dal Covid-19: far sottoporre tutti all’esame sierologico. Tradotto in soldoni significa prelevare a ciascun residente una goccia di sangue e, attraverso gli strumenti offerti da un kit sanitario, valutare la presenza di proteine virali (Igm) e degli anticorpi sviluppati (Igg). Il tutto senza gravare sulle tasche della comunità. L’operazione non ha infatti previsto alcun esborso da parte della popolazione che, però, ha scoperto celermente in che misura il coronavirus ha fatto ingresso nell’amena località costiera. Già nei primi giorni di marzo, esplosa l’emergenza, il primo cittadino ha ordinato ad una casa farmaceutica i kit, pagandoli in parte di tasca propria e in parte con i fondi dell’Ente. Se il Covid-19 stava contagiando tutta la Penisola, nel suo paese avrebbe trovato una opportuna resistenza. Nel senso che gli uomini e le donne di Belvedere si sarebbero organizzati per fronteggiarlo. E così è stato. Il sindaco ha fatto eseguire 620 esami ottenendo una mappa scrupolosa della possibile presenza di tracce lasciate dal temutissimo Covid-19.
«Abbiamo rilevato» spiega Cascini « meno di una trentina di casi che ci hanno fornito dei dati significativi. All’incirca venti persone hanno rivelato la presenza degli anticorpi sviluppati a seguito della presenza del virus. Significa che hanno sviluppato una immunità. Altre otto, invece, presentano delle proteine virali. In tutti i due casi, tuttavia, si tratta di persone a-sintomatiche».
Dunque, il coronavirus potrebbe aver fatto la sua sgradita visita pure a Belvedere.
«Io credo» afferma il sindaco-medico «che il virus c’è stato e c’è da più tempo. Lo abbiamo insomma vissuto in una forma meno grave. casi drammatici, infatti, non se ne sono registrati». Per fare altri esami, però, occorrerà aspettare una decina di giorni: i kit, infatti, sono finiti ed i produttori internazionali faticano, a causa della enorme mole di richieste, a rifornire tutti gli acquirenti.
Ma ci sono altri sindaci che vorrebbero procedere come è stato fatto a Belvedere?
«Si certo» risponde Cascini « sono stato contattato da altri colleghi amministratori che intendono prendere la stessa iniziativa anche se, al momento, i kit non sono disponibili». E la bontà dell’iniziativa del sindaco “mecenate” è confermata dalle indicazioni dei massimi virologi italiani che stanno insistendo da giorni sull’importanza di eseguire, accanto ai tamponi, anche l’esame sierologico. Cascini l’aveva capito prima.

La strage di Chiaravalle

L’epidemia fatale. Con il passare dei giorni si allunga la lista dei decessi legati alla casa di riposo “Domus Aurea”. Con la donna sessantottenne, morta ieri a Catanzaro, è di 20 il numero dei morti per coronavirus. La settimana Santa, si è caratterizzata per le quattro perdite che di fatto rendono ancora più pesante il bilancio complessivo dal 23 marzo scorso, cioè, da quando è partito il focolaio dentro la struttura socio sanitaria. Ma come sono stati sistemati tutti gli ex ospiti? Una parte ha avuto una adeguata sistemazione a Germaneto; tre dipendenti della casa di riposo sono invece ricoverati – la direttrice, una cuoca e una Oss – a Malattie infettive nell’ospedale della città capoluogo. Un altro gruppo di 10 contagiati si trova a Catanzaro lido nella struttura “Città Solidale” di don Piero Puglisi, mentre il resto dei dipendenti positivi si sta curando nelle abitazioni, in stato di quarantena obbligatoria.

Paola, sanificati l’ingresso e un reparto dell’ospedale. A San Lucido 52 infettati

Altri due casi di Coronavirus a Paola e uno a San Lucido. A Paola contagiati un’ausiliaria in servizio nel laboratorio analisi e una donna di ritorno da una crociera, si passa così a 10 casi comprensivi dell’anziano deceduto a Cosenza. Le due donne sono in isolamento domiciliare. Nel pomeriggio di ieri sanificazione all’ingresso dell’ospedale “San Francesco” e in reparto. UN altro infermiere del nosocomio era già riosultato positivo.

Un caso in più anche a San Lucido che raggiunge quota 53 (un numero che comprende i 4 deceduti e la donna guarita).

La mappa dei contagiati

Territorialmente i casi positivi sono così distribuiti:

Catanzaro 55 in reparto, 7 in rianimazione, 84 in isolamento domiciliare, 18 guariti, 23 deceduti;

Cosenza 50 in reparto, 4 in rianimazione, 205 in isolamento domiciliare, 10 guariti, 17 deceduti; Reggio Calabria 36 in reparto, 3 in rianimazione, 185 in isolamento domiciliare, 17 guariti, 15 deceduti;

Vibo Valentia 9 in reparto, 50 in isolamento domiciliare, 1 guarito, 5 deceduti;

Crotone 18 in reparto, 80 in isolamento domiciliare, 4 guariti, 5 deceduti.

L’isolamento volontario

Le persone in quarantena volontaria sono 8107, così distribuiti: Cosenza 2.495;

Crotone 1.401;

Catanzaro 1.607;

Vibo Valentia 488;

Reggio Calabria 2.116».

Le persone giunte in Calabria che ad oggi si sono registrate al sito della Regione Calabria sono 14.038

Un pensiero felice a tutti. Buona giornata. Coraggio e… buona Pasqua.

Arcangelo Badolati

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