Aggiornamento Coronavirus: in Calabria sono 1124 i contagiati

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Covid-19 Aggiornamento sabato 2 maggio

“Una bugia fa in tempo a compiere mezzo giro del mondo prima che la verità riesca a mettersi i pantaloni”

(Sir Winston Churchill)

Le persone risultate positive al Coronavirus sono 1124

La Calabria centromeridionale continua a respirare. Il livello dei contagi è ormai vicino allo zero. Diversa la situazione nel Cosentino dove la situazione già difficile è aggravata da un nuovo decesso, il ventinovesimo dall’inizio dell’epidemia.

Questa la mappa del contagio

  • Catanzaro: 47 in reparto; 2 in rianimazione; 66 in isolamento domiciliare; 69 guariti; 31 deceduti.
  • Cosenza: 27 in reparto; 298 in isolamento domiciliare; 103 guariti; 28 deceduti.
  • Reggio Calabria: 22 in reparto; 1 in rianimazione; 141 in isolamento domiciliare; 73 guariti; 16 deceduti.
  • Crotone: 9 in reparto; 58 in isolamento domiciliare; 40 guariti; 6 deceduti.
  • Vibo Valentia: 56 in isolamento domiciliare; 14 guariti; 5 deceduti.

L’isolamento volontario

Le persone in quarantena sono 6.107 così distribuite:

  • Cosenza: 994
  • Crotone: 1.683
  • Catanzaro: 1.884
  • Vibo Valentia: 255
  • Reggio Calabria: 1.291.

Le persone giunte in Calabria che ad oggi si sono registrate al sito della Regione sono 16.968. Il dato è in crescita costante

L’Alta Calabria nella morsa dell’epidemia.

Il virus riprende a mietere vittime. Una pensionata di 94 anni, originaria di Oriolo, comune dichiarato “zona rossa” dal presiedente Jole Santelli, è morta ieri nell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza. La donna, aggredita dal Covid-19 il 6 aprile scorso, è la madre di un consigliere comunale del piccolo centro del Cosentino che si trova a sua volta ricoverato in terapia intensiva nello stesso nosocomio. Nel piccolo borgo la situazione è ancora molto difficile considerato che i contagiati sono complessivamente 28 e gli ultimi due casi positivi sono stati registrati tre giorni addietro. Non va meglio nella Valle del Savuto dove a Rogliano, ieri, sono stati registrati tre nuovi infettati legati al medesimo nucleo familiare. La cittadina non è più “zona rossa” ma come si vede il contagio non è finito. A Torano, altro centro “blindato” perché sede di un imponente focolaio che coinvolge l’intera area della Valle del Crati, i contagiati sono 72 e, proprio ieri, l’Asp di Cosenza ha eseguito 48 tamponi sugli operatori sanitari ed i degenti di “Villa Torano” risultati negativi in occasione del controllo a tappeto che ha svelato nella casa di cura privata la sede di slancio dell’epidemia che affligge la zona. A Bocchigliero, ex “zona rossa”, le persone tuttora positive rimangono invece 18. Lungo la costa tirrenica il centro che più ha destato preoccupazione tra le autorità sanitarie è San Lucido con ancora 32 casi “attivi” e un focolaio non ancora spento ove si consideri che il cosiddetto “paziente 1” dopo un mese di ospedale e un’acclarata guarigione è tornato ad essere positivo ed è stato di nuovo ricoverato nella divisione di Malattie Infettive dell’ospedale di Cosenza. Il quarto infettato rilevato invece ad Altomonte, si tratta della figlia di un assessore comunale, si trova in isolamento domiciliare. Il padre e la madre, subito sottoposti a tampone, sono risultati al momento perfettamente sani. Così come non hanno contratto il virus le diverse persone che, a vario titolo, hanno avuto contatti con il paziente rimasto per una settimana in ospedale a Castrovillari senza che si sapesse della sua positività al coronavirus. Anche in questo caso i tamponi hanno dato esito negativo. Ma ecco nello specifico il quadro della presenza dei contagiati nei centri della provincia di Cosenza, esclusi i paesi cui abiamo già accennato: Corigliano Rossano 25 infettati; Montalto 10, Paola 11, Bisignano 11, Luzzi, 5, Acri 4, San Maerco Argentano 4, Rota Greca 3, San Martino di Finita 3, Villapiana 3, Trebisacce, 1, Santa Caterina Albanese, 2, Francavilla Marittima, 2.

I presidenti dei cinque Ordini dei medici della Calabria contestano la Santelli

Questo il documento inviato al presidente della giunta regionale dopo la ordinanza di “riapertura” di varie attività. Non aggiungo alcun commento. E vi invito a riflettere. Io non condivido la scelta del Presidente Santelli ma non voglio influenzarvi.

“Noi Presidenti degli Ordini Provinciali dei Medici della Calabria, dopo aver letto la
nuova ordinanza , n. 37 del 29 aprile 2020 “Disposizioni relative alle attività di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande, attività sportive e amatoriali individuali e agli spostamenti delle persone fisiche nel territorio regionale”, della Presidente della Giunta Regionale On. Jole Santelli nel rispetto del suo ruolo e di quello di tutte le autorità politiche chiamate a decidere in questi difficili momenti, come pure del dovere civile e istituzionale che deriva dalla nostra carica, che ci pone a tutela non solo del decoro e della sicurezza della nostra categoria professionale ma, ancor prima, del bene costituzionale della salute pubblica a favore di tutti i cittadini, rivolgiamo un urgente ed accorato appello ai governanti della nostra Regione affinché recedano dai loro propositi.
L’emergenza sanitaria in atto non è affatto conclusa, ce lo ripetono a chiare lettere tutti gli esperti, nazionali e internazionali, per cui dovremo imparare a convivere ancora per un tempo imprecisato con questa mortale minaccia.
La fine dell’isolamento assoluto è giusta e necessaria, anche per motivi sanitari, ma richiede la massima prudenza e una attenta gradualità di tempi e modi, contraddetta invece dalla volontà di riaprire locali di ritrovo, che corrisponde, nei fatti, a un indiscriminato via libera per tutti, dalle probabili conseguenze negative che nessuno vuole e che vanificherebbe i sacrifici finora compiuti con enorme senso civico dai calabresi. Ascoltateci!
Auspichiamo altresì che nella imminente regolamentazione del ritorno di calabresi nella nostra regione siano previsti tutta una serie di garanzie fra l’altro l’obbligo di test specifici e recenti oltre che della doverosa quarantena controllata. Per ogni essere umano i beni primari da garantire e tutelare sono la vita e la salute.“

Un pensiero felice a tutti. Buona giornata. Coraggio. E… grazie.

Arcangelo Badolati

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Piero Cirino

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