Gli italiani non cambiano e non cambieranno mai!
Cosa avvenne il 1860? Dalle nostre parti i liberali c’erano, ma, rispetto alla popolazione erano pochi. Ognuno si spacciava per borbonico e pietiva un soldo, come si diceva, un impiego, un qualcosa che gli avesse permesso di campare. Ma, cosa successe all’indomani del 1860?
Noi non mettiamo lingua e cediamo a un giornale del luglio di quell’anno, che cambiò i destini d’Italia.
Riportiamo pedissequamente:
“La Metempsicosi del 1860
Noi sapevamo bene che così avrebbe dovuto succedere.
Trovatemi adesso uno che non sia liberale e cavatemi un occhio.
I birri, le spie, i pagnottisti, tutti sono diventati liberali – Viva il 60!
I giornali ex-poliziotti son divenuti liberali-ultra: È una bella cosa il vedere gl’impiegati di polizia unirsi alla voce del pubblico per gridare: abbasso la infame polizia!
Anzi tutti gli ex-funzionarii levan la voce quanto più possono per gridare: Finalmente respiriamo liberamente! Abbiamo sofferto 12 anni! Forse essi soffrivano vedendoci soffrire con rassegnazione l’esilio, la galera, la tortura, sempre col pensiero rivolto alla patria comune – Viva la sofferenza di 12 anni.
Sapete, signori miei, chi sono adesso i veri liberali? Gli stessi mostri della polizia, che ci hanno martirizzati finora. Chi sono veri amici del paese? Quegli stessi carnefici che ci han perseguitati finoggi, e che, per esso e risarciti dei danni, che han subiti per dodici anni, chiedono impieghi e cariche… come se non fosse loro bastevole quanto sinora rubarono alla nazione.
Chi più urla ha ragione; e, se domani ardisse di far capolino in Napoli il Commendator Luigi dei marchesi Ajossa1, e si mettesse a correre per Toledo, dando spinte e gomitate a destra e a manca, e domandando a tutti: Che si fa? Che si dice? Che notizie abbiamo?… Scommetto che anch’egli passerebbe per un liberalissimo, anzi per una testa riscaldata!
Tra breve sentiremo che costoro sono i veri liberali, e forse saran guardati in cagnesco i poveri ex inquilini di Capri, Ponza, Ventotene; e tutti gl’infelici che hanno avuto per tanto tempo un domicilio fisso in Santa Maria Apparente e nella Vicaria2 – Evvivano le metamorfosi del 1860”.
In queste argomentazioni ci sembra di vedere comportamenti dei vari tempi del secolo scorso e attuali. È proprio vero: gli italiani, a qualunque latitudine e longitudine risiedano sono belli e fatti da tempo. Quelli del 1860? Sono gli antesignani di quelli di oggi.
Ognuno faccia le riflessioni che ritiene più attinenti.
1 – Ajossa, interrogato, in Cinquefrondi, dal giudice delegato del Tribunale di Palmi il 3.1.1876, così dice: “Mi chiamo Luigi Ajossa del fu Barone Niccola, di anni 74, ex Ministro dei Lavori pubblici del cessato Governo qui residente”.
2 – Famose carceri napoletane.
Giuseppe Abbruzzo