Non tutti sono “italiani”!

Bata - Via Roma - Acri

Sono passati 158 anni dall’Unità d’Italia e non tutti sono considerati Italiani.

Quando i Meridionali emigravano nel Nord dovevano leggere cartelli rimasti famosi, apposti sulle abitazioni: “Non si fitta ai Meridionali”. Ora questo non si vede, perché vi è chi è considerato al disotto del meridionale: gl’immigrati dei tempi nostri.

Perché tutto questo?

Ippolito De Riso in un discorso pronunciato a Catanzaro nel 1870 apriva:

«Quando in queste nostre Provincie, che formano l’estrema parte d’Italia, chiamata il Giardino di Europa, molto si sgovernava e queste contrade furon denominate, da uno Straniero “Paradiso Terrestre abitato da Diavoli” (e si sarebbe stati assai più giusti e nel vero, se si fusse detto che non era abitato, ma governato da Spiriti Infernali)».

Il riferimento, ovviamente era a quanti avevano sgovernato su questa parte dello Stivale. Noi, purtroppo, dobbiamo constatare che chi seguì non si smentì nel ridurre in miseria quel Giardino d’Europa.

Quel discorso messo a stampa fu, poi, inviato a Marco Minghetti, presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle Finanze. In quale conto fosse stato tenuto è immaginabile. Forse l’osannato Minghetti se ne servì per l’ultimo uso.

E ora? Fate voi.

Il nostro autore fa un excursus dal 1669 al 1869. Tralasciamo e rinviamo al volume. chi volesse conoscerne per intero il contenuto, e riportiamo la conclusione della lettera dedicatoria:

“Se per aver dette poche e leali parole di ammonizione, all’indirizzo del caduto Governo Borbonico, mi ebbi le Segrete di Stato del Castello dell’Ovo, già ‘Rocca sacra a Tirannia secreta’ ed il Bando perpetuo dal Regno, arbitrariamente inflittomi; ora, più che le dure sofferenze del Carcere e le crude pene dell’Esilio, dalla Patria oppressa e schiava; sarebbe per me doloroso il vedere essere disprezzate, e senza ascolto alcuno, queste mie Esortazioni, che formano il voto più ardente ed il più vivo desiderio di chi, coll’entusiasmo e la gioia di una speme compiuta, qui preconizzò aportatrice di morale e materiale prosperità, la Monarchia de Reali di Savoja, per questo popolo, cui solennemente si promise e proclamossi, in nome dell’acclamato e sospirato Re Galantuomo la tanto desiderata Ristaurazione dell’ Ordine Morale e la completa Riparazione dei tanti Mali indurati sotto la caduta Tirannide!…”

E Minghetti cosa fece? L’orecchio del mercante.

Giuseppe Abbruzzo

Bata - Via Roma - Acri

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

error: Contenuto protetto!