Carenza d’acqua, nasce un comitato e il sindaco non convince i manifestanti

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Una soluzione tampone, in attesa di risolvere il problema alla radice. E’ quello che dal sindaco Pino Capalbo la delegazione di manifestanti ha ottenuto stamane per rivendicare il diritto ad avere l’acqua in casa. Da troppo tempo un migliaio di famiglie circa, quelle che risiedono nella zona ex Merolini, devono centellinare l’uso dell’acqua, quando c’è, e imprecare il resto del tempo, perché diventa maledettamente complicato svolgere anche le più elementari operazioni di pulizia, personale e domestica.

Nei giorni scorsi è nata, dalla disperazione, una manifestazione spontanea, che ha portato alla costituzione di un comitato, “I nostri diritti”, una cui delegazione stamane ha dapprima manifestato davanti al Municipio e successivamente ha incontrato il primo cittadino.

Il sindaco Pino Capalbo non nasconde le difficoltà, ma ha promesso loro che intanto, attraverso Là Mucone, verrà fin da subito aumentata la portata di litri al secondo per quella zona.

Il problema verrà affrontato strutturalmente attraverso la realizzazione di un nuovo pozzo e l’opera di ingegnerizzazione delle reti idriche, ma non è una cosa imminente.

Al termine dell’incontro tra i manifestanti c’è un misto di rassegnazione e pessimismo, pur nella consapevolezza che nell’immediato probabilmente non ci si sarebbe potuto attendere di più. C’è tuttavia irritazione “per l’atteggiamento di qualche consigliere di maggioranza e di qualche assessore, che, al contrario del sindaco, hanno dimostrato scarsa considerazione nei confronti nostri e dei nostri problemi”.

In ogni caso, c’è la riaffermata volontà di non demordere, perché questa situazione è ormai diventata insostenibile, quindi potenzialmente esplosiva.

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