Lasciate ogni SPERANZA, o voi che entrate!

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La surreale situazione organizzativa, o per meglio dire, il DISASTRO, della sanità calabrese e le querelle di queste ultime ore, ci fanno venire in mente un antico ma sempre molto attuale proverbio che recita all’incirca “ non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”.

E la parte del sordo la sta’ recitando brillantemente il ministro Speranza che evidentemente “speranzoso” del fatto che tra un po’ di tempo il clamore suscitato dai media e sui social media alla tragicomica vicenda (tragica per i calabresi e comica per i goffi personaggi coinvolti, compreso tutto il governo nazionale) possa, secondo la migliore prassi e tradizione popolare italica sgonfiarsi e finire nel dimenticatoio.

In altri termini il ministro fa’ lo gnorri, per usare un termine meno raffinato ma più pratico, per non dimissionare per palese inadeguatezza il suo pupilo e compagno di partito Zuccatelli a commissario ad acta.

In molti tra coloro che in questi giorni stanno protestando chiedono la nomina a commissario del dottor Gino Strada ed anche noi ci siamo uniti convintamente a questo coro ma è importante chiarire che a nostro modesto parere la tragicomica vicenda commissariale di questi giorni è solo la punta dell’iceberg che ha alla base ciò che non si vede ma che da decenni mangia e lucra sul DISATRO della sanità pubblica calabrese e che la sola ed eventuale nomina di un pur bravo e soprattutto onesto uomo come Gino Strada, ripetiamo, se pure auspicabile, non riuscirebbe da sola a consentire il ripristino non tanto dei livelli minimi  ma neppure della decenza minima del servizio sanitario regionale.

E perché non basterebbe? Perché nella idea criminale tradotta in pratica dalla politica calabrese, la sanità, che rappresenta il 70% della intersa spesa di bilancio regionale calabrese, viene vista dagli stessi, un po’ come gli americani vedono il tacchino alla festa del Ringraziamento, l’unica differenza è che tra noi i banchettanti di destra e di sinistra  si alternano una volta in qualità di padroni di casa e un’altra di ospiti.

Per dimostrare tutto ciò basta solo osservare come al di là di qualche voce isolata ed a titolo individuale, nessun uomo politico abbia anche solo abbozzato un mea culpa o quantomeno dimostrato pubblica indignazione. Nulla di nulla, come se la colpa fosse dell’uomo nero!!!! Farabutti e cialtroni.

Burattini e burattinai  del tacchino dalle uova d’oro.

Insomma le sgangherate segreterie dei partiti storici e anche moderni, responsabili all’unisono dello sfascio tacciono, almeno per ora ma torneranno presto a lanciare il loro canto di sirene con in testa una tavola con sopra un bel tacchino dalle uova d’oro e con la fame atavica di sempre.

Noi riteniamo, che al di là di una nomina sicuramente autorevole, come quella di Gino Strada, ciò che serve per avere un reale cambiamento sarà il nostro atteggiamento all’interno della cabina elettorale già dalle prossime elezioni regionali. Una rivoluzione vera.

Perché solo con la consapevolezza di come e da chi ci siamo lasciati fottere in tutti questi anni e soltanto se ogni cittadino calabrese lascerà deluse le loro aspettative di tavola bandita, comincerà un reale cambiamento.

Perché passata l’onda emotiva dimenticheremo presto l’onta e la gogna che siamo costretti a sorbirci, praticamente da sempre come figli di un Dio minore. Solo allora potremmo rialzarci, riprendendoci la nostra DIGNITA’ DI CITTADINI, in caso contrario potranno tranquillamente tornare davanti al tacchino e noi aspettare la prossima occasione per imprecare, o tuttalpiù pregare.

“ Guai a voi, anime prave, io vengo per menarvi all’altra riva, nelle tenebre eterne, in caldo ed in gelo!”…

Canto III – Inferno

Calabria SOS Sanità Kalabristan.

Acri sogna

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