Egregio consigliere Feraudo, qualche precisazione

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Tirato per la giacca durante una video intervista, intendo, anzitutto, ringraziare il consigliere Feraudo per l’occasione che mi fornisce per chiarire alcuni aspetti, che ritenevo ampiamente dibattuti, ma sui quali, evidentemente, occorre fare ancora chiarezza.

Andiamo per ordine:

S.S. 660

Prendo atto che sull’eterna diatriba tra i due progetti non ci fosse nulla da controbattere, segno, evidentemente che quanto da me affermato è risultato esaustivo. Del resto, all’epoca, non risultano prese di posizione contrarie dell’allora consigliere regionale Feraudo, oltretutto presente alla conferenza dei servizi quando l’ANAS (in via XXIV Maggio al piano terreno della Provincia) implorò la Provincia di Cosenza di subentrare come ente appaltatore. D’altra parte, i due progetti, quello del Centro-Destra (7 Km a Nord con 14 viadotti per un costo di 60.000.000 di euro) e quello del Centro Sinistra (3 Km, a mezzogiorno, per un costo di 20.000.000 di euro più 5.000.000) prevedevano di arrivare allo stesso punto, ossia alla fontana di San Lorenzo.

Quanto all’obiettivo di raggiungere l’autostrada, nobilissimo peraltro, qualcuno dovrebbe mostrarmi la disponibilità dei paventati 600.000.000 di euro e i progetti, ammesso che le autorità di bacino avessero concesso l’autorizzazione a costruire un viadotto di 8 km sul Mucone, non potendo poggiare su un costone franoso. Se il I lotto funzionale viene inaugurato a distanza di dieci anni dal completamento della galleria, evidentemente, non si può attribuire la responsabilità alla giunta Coschignano.

ASCENSORE:

L’incompleta conoscenza dei fatti e degli atti, ha portato il consigliere Feraudo a dichiarazioni fuorvianti e lontane dalla realtà. Com’è noto, esisteva un finanziamento complessivo di circa 400.000 euro. Non una parola da parte dell’avvocato Feraudo sul fatto che il costo del solo macchinario della scala mobile si aggirasse oltre i 4.000.000 comprensivi di IVA, il che vuol dire che l’opera complessiva, fino a Palazzo Padula, sarebbe costata 6.000.000 di euro. A supporto di quanto appena dichiarato, pregasi rivolgersi all’allora ingegnere capo del Comune, Elio Feraudo.  Mi piacerebbe che qualcuno mi spiegasse come, con la cifra a disposizione (400.000 euro), si potesse realizzare una scala mobile con il preventivo suddetto. Una precisazione: l’ascensore è stato inaugurato perchè completato a fine 2009 e mai messo in funzione per problematiche legate alla disponibilità di personale. E’ curioso che l’avvocato Feraudo ignori che i finanziamenti non furono affatto persi, ma, viceversa, fu utilizzata una parte dei fondi destinata a P.zza Cappuccini per la realizzazione dell’opera, mentre quei fondi furono destinati a P.zza Cappuccini. In pratica con un artificio contabile da parte della Regione si fece in modo che i fondi per P.zza Cappuccini venissero addirittura incrementati di 500.000.

SIBARI-SILA:

Non sono stato capace di vedere, durante l’intervista all’avvocato Feraudo, l’articolo dell’APQ che trasforma il km zero da Schiavonea a Duglia. Per correttezza, bisogna riconoscere che è stato solo il subentro di Oliverio, quindi della Provincia, a cui venne affidato di eseguire i lavori della Corigliano-Corigliano a far sì che, nel 2008, circa tre anni dopo,  lo stesso  Oliverio shiftasse i fondi dalla Corigliano-Corigliano al tratto Acri-San Demetrio. Fu scelto come inizio dei lavori il tratto più pericoloso. A uno dell’esperienza di Feraudo non occorre certo che io spieghi che, indipendentemente dal punto di inzio, quel tracciato ha come obiettivo avvicinare Acri a San Demetrio, e viceversa.  Ci rifiutiamo di pensare che uno dell’esperienza personale e professionale dell’avvocato Feraudo possa essere incorso in un terribile e imbarazzante errore di interpretazione dell’APQ. La Regione diede a Oliverio l’ordine, poi disatteso dal presidente della Provincia, di avviare i lavori della Corigliano-Corigliano. Anche qui, mi piacerebbe sapere quando e dove, in base alla conferenza dei servizi, l’allora onorevole Feraudo si oppose a questo cambio di progetto, e ci risulterebbe, oltretutto, difficile pensare a una sua opposizione a un cambio di progetto che comportava per Acri un “regalo” di oltre 36.000.000 di euro.

Quindi, per sintetizzare, a Oliverio va il grande merito di avere spostato i fondi da un tratto che ricadeva totalmente nel comune di Corigliano a un tratto che avvicinava Acri a San Demetrio, scegliendo, per l’avvio dei lavori, il punto tecnicamente più fattibile e realizzabile con quei fondi. Né al sottoscritto risulta alcun documento progettuale che implicasse di aggiustare le curve di Gioia a salire e non la salita di San Demetrio.

Credo di avere affrontato tutte le tematiche che, evidentemente, per un difetto di comunicazione risultavano ancora poco chiare, mentre prendo atto che su tutto il resto a cominciare dalla validità delle nostre scelte sulla SS660 tutto, finalmente, risulta chiaro.

PS: Si allegano, per completezza, foto dell’articolo del I APQ 2005 – 2006, col quale la Regione cedeva alla Provincia la responsabilità come Ente appaltatore dei lavori del I lotto della Sibari-Sila (DAL KM ZERO – PORTO DI SCHIAVONEA –   AL KM 5 +366, CIOE’ DA SCHIAVONEA FINO ALL’INCROCIO CON LA STRADA COMUNALE DI VILLAGGIO FRASSA). Si allega, altresì, foto di parte dell’APQ, riguardante il registro dei decreti dei dirigenti della Regione Calabria, che reca addirittura la data del 17 ottobre 2008, col quale LA REGIONE ACCETTA DI SPOSTARE I SOLDI DAL KM ZERO ALLA ACRI – SAN DEMETRIO.  VORREI CHE RISULTASSE CHIARO CHE LO SPOSTAMENTO DEI FONDI VERSO ACRI E’ AVVENUTO CIRCA TRE ANNI DOPO L’AVVENTO DELLA GIUNTA LOIERO, A CUI VA RICONOSCIUTO QUESTO MERITO ED E’ CURIOSO CHE PROPRIO UN ESPONENTE DI QUELLA MAGGIORANZA DI ALLORA LO DISCONOSCA OGGI, ATTRIBUENDO MERITI DEL TUTTO INAPPROPRIATI E INGIUSTI.

CHE POI SI CHIEDA A CHI NON E’ IN POLITICA DA CIRCA 11 ANNI IL PERCHE’ I LAVORI DELLA SIBARI-SILA SI SIANO IMPANTANATI, DA PARTE DI UN POLITICO ANCORA IN ATTIVITA’, RISULTA DAVVERO SINGOLARE.

Per finire, se si accreditasse la tesi odierna dell’avvocato Feraudo emergerebbe, oltretutto, un magro bilancio della sua stessa attività di politico regionale. Se altri hanno trovato i fondi, altri hanno destinato i progetti, lei non ha fatto barricate verso ciò che oggi ritiene degli stravolgimenti, quale sarebbe stato il suo ruolo per Acri in quegli anni?

Elio Coschignano

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