Progetto “Non mandare in fumo la tua vita” di Giorgio Sposato, per aiutare chi non riesce a spegnere la sigaretta

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C’è chi ce l’ha fatta ed è riuscito a smettere di fumare, ma c’è chi no.

C’è chi non si è risparmiato una fine sofferta a causa dei danni causati dal fumo e chi, di conseguenza, non ha risparmiato questo incubo neanche ai familiari.

In questo marasma pandemico, ahimè, spesso si tendono a mettere da parte tutte le altre problematiche. Motivo per il quale ho deciso di lanciare questa “bomba mediatica”.

Intanto si sa, i danni causati dal fumo sono devastanti: le migliaia di sostanze chimiche presenti nel fumo di tabacco “corrompono” e mutano il Dna delle cellule polmonari, trasformandole lentamente da sane a cancerose.

Inoltre, lo studio ha scoperto che questo avviene su vasta scala nei polmoni di un fumatore anche prima di sviluppare il cancro.

La stragrande maggioranza delle cellule prelevate dalle vie aeree di un fumatore, infatti, è risultata mutata dal tabacco, con cellule che contenevano fino a 10mila alterazioni genetiche.

Queste possono essere considerate come mini bombe ad orologeria, in attesa del prossimo colpo che li farà progredire verso il cancro.

Tuttavia, dopo che si smette di fumare, queste cellule crescono e sostituiscono quelle danneggiate nei polmoni.

Nelle persone che hanno smesso, fino al 40 per cento le loro cellule sembravano proprio quelle di persone che non avevano mai fumato.

In questo mio articolo voglio proporre un progetto che ho in mente già da tempo: porre in essere uno SPORTELLO DI ASCOLTO DEDICATO ALLA LOTTA CONTRO IL FUMO DI SIGARETTA e di prevenzione del tabagismo.

Lo Sportello di ascolto è volto ad accogliere e fornire modalità di intervento, oltre che comprendere le cause del comportamento da dipendenza da fumo.

E’ rivolto, dunque, a tutte quelle persone per le quali il fumo è oramai diventato una “dipendenza” da cui non ci si riesce ad estraniare, oppure a chi ha attorno a sé persone che vorrebbe far uscire da questo tunnel.

Mi piacerebbe dedicarlo/intitolarlo a Giorgio Sposato, mio nonno, grande uomo, che ci ha lasciati il 14.03.2008 proprio per motivazioni legate al problema trattato e, naturalmente, a tutti i vostri cari che hanno avuto esperienze analoghe.

Il mio intento è dunque quello di aiutare chi vuole evitare questo calvario.

Vedere una persona trasformarsi lentamente, per poi spegnersi dopo aver combattuto (spesso inutilmente), non è un bello scenario.

È insito, dunque, un appello: non potendo mettere in piedi un apparato tanto complesso, necessario sarebbe l’affiancamento di altri professionisti; quindi solo grazie alla collaborazione di tutti potrebbe realizzarsi.

Sono molto provata dall’argomentazione e sulla base delle mie conoscenze, culturali e di vita, potrei dare il mio supporto a sostegno dell’”impresa”.

Potrebbe partire ad Acri, mia città di residenza e, nel caso in cui dovessero esserci eventuali altri bisogni, se disponibili, anche in altre sedi.

Con la speranza che questo progetto, una volta attivato, possa essere sprono per altri a collaborare, organizzando anche eventi che possano promuovere l’idea di salute su questo fronte.

Certa di un riscontro positivo e sicura del fatto che questo progetto possa salvare tante esistenze, vi ringrazio per l’attenzione e vi porgo distinti saluti.

Mariangela Bifano

Per proporsi è possibile contattarmi sul mio profilo Facebook personale.

Sotto il disegno del Dott. Demetrio Surace, che non lascia dubbi interpretativi.

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