Commercianti in piazza, ‘siamo allo stremo’

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Alcuni problemi di natura organizzativa, nella tarda serata di ieri avevano messo seriamente in discussione l’iniziativa di protesta promossa dai commercianti di Acri per questa mattina, dopo l’ennesima settimana di zona rossa.

Dopo averla rinviata, alla fine gli ostacoli sono stati rimossi e in piazza Purgatorio in mattinata si è ritrovato il popolo delle saracinesche, sebbene ridotto a una rappresentanza, per via delle norme anti-Covid.

Erano una ventina o poco più, perché oltre non potavano andare in termini numerici, ma ne rappresentavano diverse centinaia. Li ha raggiunti anche il sindaco Pino Capalbo, al quale gli esercenti hanno rappresentato la loro condizione di grande difficoltà.

Gli esercizi commerciali patiscono gli effetti delle restrizioni dovute alla pandemia, alcuni settori sono ancora chiusi, mentre altri, pur tenendo alzata la saracinesca, hanno avuto più spese che incassi. Ristori, per loro stessa ammissione, assai pochi, e chi li ha ricevuti ci avrà pagato il fitto per uno o due mesi.

La loro lenta agonia va avanti ormai da oltre un anno e sono allo stremo delle forze.

Dopo aver esposto il cartello simbolo di questa protesta, con su scritto “io riapro”, una delegazione di quattro persone è stata ricevuta dal primo cittadino in Municipio.

Al sindaco Capalbo è stato chiesto di farsi interprete istituzionale di questa situazione che non può più essere procrastinata. Negli ultimi giorni la speranza era di un ritorno in zona arancione, ma i numeri della scorsa settimana relativi ai contagi non l’hanno reso possibile. Ora l’auspicio è che quantomeno si possa ripartire dalla prossima, ma occorreranno comunque aiuti istituzionali, perché riaprire significa in ogni caso farlo con cautela e gradualmente.

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