Viaggio alla scoperta della verdura di stagione: la barbabietola rossa

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Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta di un ortaggio di stagione la barbabietola rossa. Si tratta di un tubero, come la patata e il topinambur, che si può acquistare fresco sui banchi del mercato solo durante il periodo autunnale. Puoi scegliere tra la barbabietola fresca o quella precotta che trovi in comode confezioni sottovuoto al supermercato. Caratterizzata da un colore rosso-violaceo dovuto alla presenza di betalaine, dalla notevole attività antiossidante e antinfiammatoria, è anche un’alleata naturale per preservare la vista e mantenere una buona salute cardiovascolare.

Oltre a essere gustosa, la barbabietola è ricca di sali minerali, vitamine e oligoelementi. È anche un ricostituente naturale che interviene contro stanchezza, mancanza di appetito e anemia grazie alla presenza di microelementi, che rivitalizzano i globuli rossi e riequilibrano i livelli di ferro nel sangue.

Una proprietà importante della barbabietola rossa è quella di riuscire ad assorbire gli acidi biliari (che potrebbero interagire con i batteri intestinali e produrre sostanze cancerogene) e promuovere la crescita di batteri buoni, esattamente come fosse un probiotico.

Alimento ideale anche per contrastare irregolarità intestinali e stitichezza, grazie alla presenza della fibra alimentare. L’alto contenuto di fibre rende poi la barbabietola rossa un alimento depurativo, utile ad eliminare le tossine.

Ha anche proprietà antitumorali, sono state descritte in diverse ricerche scientifiche. Sembra che questa radice sia in grado di rallentare la crescita e lo sviluppo delle cellule tumorali e in particolare avrebbe benefici in caso di cancro al colon, alla mammella e alla prostata.

Uno studio pubblicato su Nutrition Reviews ha dimostrato che il consumo regolare di barbabietola rocca aiuta a ridurre i livelli di zucchero nel sangue, perché contiene un antiossidante: l’acido alfa-lipoico.

Controindicazioni

Questo ortaggio, in particolare le sue foglie, è anche fonte di vitamina K, necessaria alla coagulazione del sangue. Di conseguenza, la barbabietola non è molto indicata per chi fa uso di farmaci anticoagulanti.

Chi soffre di calcolosi renale non dovrebbe mangiare le barbabietole per il loro alto contenuto di minerali e ossalati. Dovrebbero evitarle anche coloro che hanno problemi di acidità di stomaco, perché stimolano la produzione di succhi gastrici.

Modalità d’uso: come mangiare la barbabietola

Sia cruda che cotta, la barbabietola può essere servita in insalata, contorni come ad esempio l’hummus, zuppe, smoothie ma anche dolci. Se la mangi cruda, puoi tagliarla a pezzetti oppure grattugiarla e aggiungerla alla tua insalata con un po’ di olio e il succo di un limone.

In caso di carenza di ferro il limone, ricco di vitamina C, aumenta l’assorbimento del ferro contenuto in questo tubero. Se preferisci consumarla cotta, hai la scelta tra lessarla, saltarla in padella o cuocerla al microonde o al forno.

Ci sono diversi modi per conservare questa verdura:

  • In un luogo fresco (cantina): si conserva bene per una settimana.
  • Nel frigo: se cruda, si può conservare da una a due settimane, è bene però riporla in un contenitore chiuso ermeticamente. Se cotta invece va tenuta in frigo per un massimo di tre giorni.
  • Nel congelatore: si può conservare solo dopo la cottura. È necessario però tagliarla e metterla in un sacchetto chiuso ermeticamente, in maniera tale che possa rimanere intatta per diversi mesi.

Si può consumare cruda, cotta al forno, bollita o frullata. Se preferisci cuocerla, evita la cottura prolungata: in questo caso, meglio lasciarle la buccia, per ridurre al minimo la perdita di nutrienti. Del resto, si pela più facilmente quando è cotta.

Come cuocerla? Nella pentola a pressione, da 15 a 30 minuti. Nell’acqua bollente, da 30 minuti a 1 ora e al forno da 1 ora a 1.30.

Come eliminare il sapore di terra? Aggiungi all’acqua di cottura il succo di un limone.

Antonia Cassavia

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