L’Ucraina e il rischio di una catastrofe globale
Abbiamo più volte scritto della guerra tra Russia e Ucraina, anche su queste pagine. La nostra condanna dell’invasione russa di un Paese sovrano è stata chiara e netta. Così come necessarie e vitali riteniamo le iniziative volte a sostenere, da un punto di vista umanitario, le popolazioni ucraine. Fatta questa necessaria e doverosa precisazione, la nostra posizione è di ferma contrarietà ad ogni iniziativa volta ad ogni ulteriore inasprimento del conflitto.
Il costante e continuo invio di armi all’Ucraina va sicuramente in questa direzione. L’annessione russa dei territori ucraini del sud è sicuramente al di fuori di qualsiasi principio del diritto internazionale e va condannata. Tutto ciò premesso, riteniamo che l’unica via per uscire senza ulteriori pesanti e globali conseguenze, da questa difficile situazione sia necessariamente quella del negoziato e della diplomazia. Sicuramente, la recente richiesta dell’Ucraina di adesione alla Nato non va in questa direzione.
L’ingresso, in questa fase, dell’Ucraina nella Nato porterebbe inevitabilmente ad un allargamento su scala globale del conflitto, posto che la Nato verrebbe inevitabilmente e direttamente coinvolta nella difesa di un Paese membro. L’ingresso diretto della Nato porterebbe ad un allargamento su scala globale del conflitto con l’inevitabile rischio nucleare che si porterebbe dietro. Da sempre pacifisti convinti, riteniamo sia giunto il momento di far tacere le armi ed agire su scala diplomatica. Continuare a seguire pedissequamente gli Stati Uniti nei costanti diktat che impongono all’Unione Europea, riteniamo sia una strada senza uscita.
Così come condanniamo con fermezza l’atteggiamento della Russia, riteniamo altresì che gli Stati Uniti non possano distribuire patenti di democraticità e di corretta gestione dei conflitti a nessuno. Riaffiorano alla nostra memoria eventi simili, da quelli tristemente noti dell’invasione dell’Afghanistan, al Kosovo, al meno recente Vietnam, tutte situazioni che hanno sancito il fallimento degli Stati Uniti nel loro tentativo di imporre la loro visione del mondo. Continuare a seguirli, attraverso un inasprimento della tensione e dei conflitti, riteniamo sia un atteggiamento suicida da parte dell’Unione europea e quindi dell’Italia. Far tacere le armi, agire attraverso la diplomazia internazionale, non assecondare richieste dell’Ucraina che tenderebbero in questa fase ad un ulteriore incremento della tensione, riteniamo sia doveroso. La storia recente è passata insegna che il muro contro muro porta inevitabilmente allo scontro con conseguenze inimmaginabili.
Sostenere da un punto di vista umanitario ed economico l’Ucraina è sacrosanto, farsi coinvolgere fino allo scontro diretto in una situazione estremamente delicata, riteniamo sia folle. Stiamo pagando e continueremo a pagare le conseguenze di una nostra presa di posizione sull’Ucraina e questo era doveroso. È giunto , però, il momento di cambiare strategia e soprattutto di mantenere la mente lucida evitando un coinvolgimento diretto della Nato e dell’Unione Europea. Siamo sicuri di interpretare in questo il pensiero di molti.
“Io non so con quali armi sarà combattuta la Terza Guerra Mondiale, ma la Quarta Guerra Mondiale sarà combattuta con pietre e bastoni” (A.Einstein) .
Massimo Conocchia