Alimentazione e Psiche: un importante equilibrio

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L’alimentazione è connessa con la vita emotiva e assume un significato che va oltre l’aspetto semplicemente fisiologico. Il cibo risulta “condito” da diversi aspetti psicologici: valori, ideologie, credenze religiose e culturali. 

Le diete alimentari funzionano fino a quando si ha abbastanza motivazione per portarle a termine. Se non sono supportate da interventi psicologici molto spesso, aiutano a perdere peso ma appena si interrompono non garantiscono il mantenimento della forma fisica nel tempo. 

Questo accade perché i meccanismi coinvolti nell’alimentazione sono molteplici e per lo più di natura psicologica ed affettiva. 

Come dimostra la ricerca scientifica, inoltre soprattutto nelle diete dimagranti restrittive divieti, obblighi ed eccesso di regole oltre a causare stress favoriscono la perdita di controllo che degenera nelle abbuffate e nella trasgressione.

Inoltre, le diete allontanandosi dalla percezione del piacere creano delle distanze con il proprio mondo interiore. Questa mancanza di ascolto del corpo e di se stessi è una delle cause principali del sovrappeso. 

Il vero dimagrimento arriva solo grazie ad una mentalità nuova.

Alcune ricerche hanno evidenziato lo stretto rapporto tra il cibo e la vita affettiva e quanto questo possa servire a gestire le emozioni. Quando questi meccanismi diventano ricorrenti e automatici, infatti, si scivola nella patologia alimentare.

Attraverso il rapporto con il cibo si esprime un bisogno d’amore: il cibo diventa un anestetico con cui si cerca di eliminare la sofferenza o l’insoddisfazione.

Una scorciatoia con cui si tenta di riempire quel vuoto che per qualche ragione si è creato dentro di noi.

Il nutrirsi, il mangiare e, di conseguenza, il cibo risultano indissolubilmente connessi con l’emozione e molto spesso sono influenzati da determinate situazioni emotive.

Il rapporto con il cibo si intreccia fin dalla nascita con le esperienze affettive legate ai primi rapporti significativi, se si pensa all’allattamento, allo svezzamento e a tutti i vissuti emotivi che condizionano queste esperienze.

I pasti sono un punto di riferimento importante, scandiscono i ritmi della nostra giornata e ogni evento importante della nostra vita sembra essere accompagnato da banchetti alimentari attraverso cui socializziamo e festeggiamo.

I piaceri della gola, inoltre, sono da sempre legati ai piaceri della sfera sessuale. Il sesso ed il cibo sono due necessità legate al piacere e al nutrimento in senso sia emotivo che fisico, hanno quindi in comune aspetti simbolici tra cui anche quello della socialità espresso dalla condivisione con gli altri. A questo si aggiunge anche l’importanza data dalla società occidentale alla bellezza estetica e alla forma del corpo.

Le connessioni tra il cibo ed il sesso sono molto forti e sono legate proprio all’aspetto del desiderio e del piacere. Il piacere associato al cibo, in effetti, è risultato essere un moderatore importante della relazione tra benessere e alimentazione.

A livello anatomico il sistema limbico, in modo particolare l’amigdala insieme all’ipotalamo, è implicato nella regolazione del comportamento alimentare, sessuale, nell’espressione delle emozioni di rabbia e paura e nel controllo della motivazione.

Queste basi anatomiche, quindi, spiegano proprio la stretta relazione che intercorre tra l’atto di alimentarsi e la sfera della sessualità. Inoltre dimostrano la forte centralità che hanno le emozioni su queste due dimensioni del comportamento umano. 

Per raggiungere l’equilibrio tra la nostra mente e il nostro corpo è essenziale imparare ad ascoltarci. E’ necessario imparare a riconoscere i propri stati interni, ascoltare e conoscere il proprio corpo, prendere contatto con le emozioni e i bisogni più profondi.

Il corpo ci parla sempre, spesso urla in silenzio per attirare la nostra attenzione e per guidarci verso la strada del benessere, inteso come uno “stato dell’essere” profondo.

Conoscere sé stessi, l’effetto energetico che gli alimenti hanno su di noi porta ad essere liberi di scegliere in base ai propri bisogni reali.

Se portiamo equilibrio e chiarezza nella nostra menteanche le scelte alimentari si modificheranno perché saranno meno influenzate dai condizionamenti emotivi o inconsci.

Antonia Cassavia

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