L’elogio della “mediAcrità “

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In questo nostro ultimo comunicato ci proponiamo il compito di celebrare uno dei valori ( o disvalori, a seconda dei gusti) più sottovalutati della storia dell’umanità: la mediocrità, che anche per accondiscendere al puro piacere che può derivare dasoddisfare il nostro spirito goliardico, ma non per questo meno aspro, medianteun divertissement linguistico abbiamo convertito in “mediAcrità”. Questo neologismo si adatta in maniera calzante alla situazione socio-politica che da qualche anno impera e anzi dilaga nell’intero territorio comunale. Di “mediAcrità” è pervasa la classe dirigente che dovrebbe tentare di risollevare le sorti di un Paese ormai allo sbando, svuotato di idee, speranze, prospettive, attanagliato da una sfilza di atavici problemi che ad oggi non hanno trovato la benché minima soluzione. Un Paese ostaggio di branchi di cani randagi che scorrazzano indisturbati alla vana ricerca di un’ Oasi Canina della quale anche i segugi hanno perso le tracce; un Paese sorvolato da elicotteri che attendono comode piazzole dell’elisoccorso realizzate, ad oggi, solo sulla carta (straccia e spesso riciclata) dei programmi elettorali; un Paese nel quale i doveri diventano sovente piaceri, nel quale si vive alla ricerca spasmodica del consenso, nel quale l’apparire sovrasta, di gran lunga, l’essere. Un Paese nel quale bastaUn Paese nel quale le strutture inaugurate sono inagibili, nel quale i servizi si sono ormai ridotti all’osso, nel quale si stava meglio quando si stava peggio. Un Paese nel quale è sufficiente chiudere le scuole per assicurare la sicurezza dei cittadini, nel quale si tira un sospiro di sollievo guardando a destra mentre a sinistra si scatena l’Apocalisse, un Paese nel quale si celebrano esclusivamente le vittorie e si seppelliscono nell’oblio le sconfitte ed i fallimenti,meglio se cocenti, un Paese nel quale la normalità è rimanere per giorni e giorni senza acqua corrente nelle abitazioni in aprile, situazione già vissuta più e più volte in passato e che già da sola, vista la gravità e la portata del fenomeno avrebbe giustificato, inaltre realtà, le immediate dimissioni di tutti coloro i quali, evidentemente, si sono rivelati incapaci di fronteggiare concretamente una piaga che sanguina ormai troppo spesso. Il tutto, ironia della sorte, nella Settimana della Passione, che più passione di così veramente non si può. Un Paese nel quale ai cittadini sorge l’atroce dubbio che il progetto dell’ingegnerizzazione delle reti idriche, si sia ridotto, ipso facto, ad un semplice trasporto porta a porta, su gomma, dell’acqua contenuta nei serbatoi delle autobotti. Un Paese nel quale non è raro che presto ci si abitui, o ci si rassegni, che è ancora peggio, all’assuefazione alla “mediAcrità”, un valore ( o disvalore, a seconda dei gusti) di cui sempre più, siamo certi, avvertiremo la presenza. Dagli Innovatori della Politica un sincero augurio a tutti i cittadini di Acri per una serena Pasqua di Resurrezione. Oggi, più che mai, risorgere non è mai stato così tanto atteso.

Innovatori della politica

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