Betacarotene: cos’è e a cosa serve questo alleato dell’abbronzatura

Divenuto popolare per la sua frequente associazione con l’abbronzatura, il beta-carotene è un elemento molto importante per il nostro organismo, utile a numerose funzioni e reperibile in moltissimi degli alimenti che vengono regolarmente consumati all’interno di un’alimentazione sana e varia. Impiegato nell’industria alimentare sotto forma di colorante, in quella farmaceutica come integratore e anche in quella cosmetica per la protezione della pelle, il betacarotene è in grado di offrire benefici a tutto l’organismo grazie alle sue numerose proprietà. Pur avendone sentito parlare spesso, soprattutto in estate quando ci si appresta ad esporsi al sole, non tutti però sanno realmente cos’è il beta carotene e a cosa serve nello specifico. Dal punto di vista della sua composizione, si tratta di un composto liposolubile (che si scioglie nei grassi) nonché di un pigmento naturale di colore giallo-arancione che rientra nella famiglia dei carotenoidi. All’interno dell’organismo si comporta anche come precursore della vitamina A, ovvero è indispensabile per la sua sintesi e per questo motivo è chiamato anche provitamina A.

A cosa serve il beta carotene? Proprietà e benefici

Eccezionale alleato di pelle e capelli, i benefici del betacarotene si estendono a tutto l’organismo, a partire dal sistema cardiovascolare fino ad arrivare a quello nervoso e immunitario. 

Partendo dal presupposto che tra le proprietà del beta carotene spicca indubbiamente quella antiossidante, questa sostanza risulta indispensabile per contrastare lo stress ossidativo dei radicali liberi in eccesso, con la conseguenza di svolgere funzioni protettive contro le patologie cardiovascolari e neurodegenerative. 

In particolare, come tutti i carotenoidi, il betacarotene limita la proliferazione dei radicali liberi rallentando l’invecchiamento e le infiammazioni che questi ultimi producono all’interno dell’organismo. In questo modo, mantiene attivo ed efficiente il sistema immunitario, che reagisce meglio in caso di infezioni, rivelandosi utile anche per prevenire la formazione di tumori.

Alcuni studi hanno inoltre dimostrato l’efficacia del betacarotene come sostanza anti-epilettica, strettamente legata alla sua funzione antiossidante che si dimostra utile anche nel trattamento di disturbi neurologici. 

Infine, l’azione antiossidante è anche utile nell’ottica di prevenzione contro cataratta e disturbi della vista.

In quanto precursore della vitamina A, il betacarotene viene convertito in retinolo e acido retinoico, che si rivelano essenziali per la crescita delle cellule. Ciò influenza il corretto sviluppo delle ossa, della pelle, dei capelli, della cornea e della riproduzione.

La vitamina A (e quindi il betacarotene) si rivela infatti indispensabile per la bellezza dei capelli e della pelle. Il retinolo è, non a caso, un grande alleato della chioma perché ne favorisce la crescita e previene la formazione di forfora, la caduta dei capelli e lo sviluppo di infiammazioni del cuoio capelluto. 

Sono molti i benefici anche per quanto riguarda la pelle, dovuti all’azione antinfiammatoria che la vitamina A esercita in caso di irritazioni e piccole ferite, che contribuisce a guarire più velocemente. Il betacarotene sembra inoltre avere un rapporto particolare con la pelle soprattutto in relazione al sole e all’abbronzatura.

Betacarotene e abbronzatura

Secondo diversi studi, il beta carotene è tra i carotenoidi in grado di proteggere la pelle dalle scottature, poiché capace di ridurre la sensibilità alla luce solare. Per tale ragione, integrare questa sostanza qualche settimana prima dell’esposizione solare può aiutare ad amplificare gli effetti dei solari con protezione SPF.

Contrariamente a quanto si crede, quindi, il betacarotene non aiuta ad abbronzarsi di più ma piuttosto favorisce un’abbronzatura più sana e priva di scottature. L’eventuale colorito aranciato che la pelle tende ad assumere dopo aver consumato molti alimenti ricchi di betacarotene è dovuto a un processo chiamato carotenosi, che non è pericoloso ed è causata dalle proprietà coloranti della sostanza. Questo “effetto collaterale” tende a risolversi spontaneamente limitando l’assunzione di alcuni alimenti ricchi di questa molecola. 

In quali alimenti si trova il betacarotene?

Il betacarotene è un composto contenuto in tantissimi alimenti di origine vegetale, per questo motivo rappresenta un’importantissima fonte di vitamina A per chi segue una dieta vegana e vegetariana.

I cibi che ne contengono in quantità maggiore sono prima di tutto quelli di colore giallo e arancione, quindi zucca, carote, patate dolci, melone, albicocche, mango, papaya e peperoni. Il betacarotene è però contenuto anche nelle verdure a foglia verde e in alcune erbe. È il caso di prezzemolo, basilico, maggiorana, menta, cicoria, spinaci, rucola, lattuga, sedano e pomodori maturi.

Trattandosi di un composto liposolubile, abbinare questi alimenti a una fonte di grassi buoni (come nel caso di olio d’oliva e frutta secca) ne favorisce l’assorbimento. Inoltre la cottura non distrugge le molecole ma al contrario le attiva, pertanto si ha la certezza di assumere betacarotene anche quando si consumano alimenti cotti.

Controindicazioni: quando evitarlo

Benché l’assunzione di beta carotene sia generalmente molto sicura e il più noto effetto collaterale dovuto a un’eccessiva assunzione sia la carotenodermia (che, come abbiamo detto, non è preoccupante), esistono comunque alcuni casi in cui l’introduzione di betacarotene sotto forma di integratori è sconsigliata e addirittura pericolosa.

Nello specifico, questa sostanza si rivela potenzialmente dannosa nell’organismo dei fumatori perché in grado di aumentare l’incidenza di cancro favorendo la comparsa di neoplasie. Non è ancora chiaro come questo avvenga, ma alcuni studi attualmente in corso hanno dimostrato che il fumo sia in grado di modificare la struttura della molecola di betacarotene, rendendola cancerogena.

Inoltre, l’assunzione di integratori di betacarotene è sconsigliata alle donne in gravidanza e in allattamento, dal momento che un eccesso di vitamina A può provocare malformazioni nel feto. Al contrario, non esiste attualmente alcuna controindicazione generata dall’introduzione di beta carotene nell’organismo tramite la dieta.

Antonia Cassavia

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