La “pax romana” che lo zio Sam tenta di imporre

Bata - Via Roma - Acri

Che lo zelo degli USA nel conflitto ucraino non fosse disinteressato appariva chiaro fin dall’inizio, quando molti si affannavano a pronosticare la vittoria certa dell’impavido Zeleski, che “da solo” sfidava lo strapotere Russo.

Altrettanto chiaro appariva che, in realtà, non si trattasse di una guerra Russia – Ucraina ma NATO-Russia sul territorio ucraino, oggi come ieri, visto da tutti come terra di conquista. L’Europa – e l’Italia in particolare – si affannava a fornire armi per quella una guerra che l’Ucraina non avrebbe mai potuto vincere.

Alimentare con armi quel conflitto è servito solo a permettere alla Russia di conquistare più territorio al costo di miglia di vite che si sarebbero potute evitare. Ab initio, gli USA fomentavano il conflitto  alimentandole speranze del Paese invaso che, forte di quel sostegno, ha assunto un incauto atteggiamento di sfida, arrivando a dare la disponibilità del proprio territorio per le basi militari Nato. La differenza tra Biden e Trump non è sostanziale ma formale.

Il Tycoon oggi si limita a battere cassa reclamando i soldi spesi per quel sostegno, senza il quale, è bene ricordarlo, forse la guerra non avrebbe avuto inizio. L’arroganza e il disprezzo con cui è stato trattato Zeleski nello studio ovale è forse l’espressione più realistica e meno edulcorata di un Paese che tiene solo e soltanto ai propri interessi, in nome dei quali ognuno deve piegarsi.

Dopo tre anni di guerra, non solo si vorrebbe imporre una pace alle condizioni del più forte, ma, allo stesso tempo si vorrebbe trasformare quello che rimarrebbe di quel martoriato Paese in una sorta di colonia USA, che sfrutterebbe le ingenti risorse naturali di quel territorio in una maniera che definire sciacallesca sarebbe riduttivo.

Ricordiamo in casa nostra le diatribe sulla libertà, sul fatto che fornire armi all’Ucraina significava schierarsi con chi difendeva la libertà e, al contempo, prevenire una futura invasione russa dell’Europa e tante altre chiacchiere per giustificare un sostanziale atteggiamento di vassallaggio verso gli Stati Uniti, che, non a caso, oggi si fanno beffa di Bruxelles, non ritenendo l’UE nemmeno degna di partecipare ai negoziati. 

Un atteggiamento sprezzante, dietro al quale non c’è nulla di nuovo. Gli USA hanno sempre agito solo e soltanto per la difesa dei propri interessi, in nome dei quali la libertà e il rispetto degli altri è un optional non necessario. Pensiamo alla guerra del Golfo, all’Afganistan, al Kossovo, fino al più recente atteggiamento di protezione e difesa di Israele anche di fronte a quella che via via si definiva come un uso sproporzionato e inaccettabile del diritto di difesa. In tutti questi casi a prevalere è stato unicamente l’egoismo e la difesa di interessi frazionali.

Chi non è di memoria corta, ricorderà che dietro all’atteggiamento di sfida del presidente ucraino, nei mesi prima del conflitto , c’era l’assicurazione degli Stati Uniti di garantire protezione, armi e supporto, che oggi vengono improvvisamente interrotti e usati come arma di ricatto: o l’Ucraina accetta le condizioni imposte o perde tutte. A latere,deve risarcire l’America dei soldi spesi e per farlo deve regalare le proprie ricchezze naturali.

In questo contesto, ridicolo appare l’atteggiamento dell’Europa – peraltro divisa – che si stringe da sola attorno al presidente ucraino con la pretesa di proseguire un conflitto che era già impari quando nel gruppo di sostegno c’erano gli Usa e che oggi appare francamente patetico. Che fare, dunque? L’unica cosa che dall’inizio  sarebbe dovuta fare, cercare un dialogo con Putin, partendo dal presupposto che vanno fatte delle concessioni, evitando altri mesi di logoramento e morti.

La ricerca del dialogo avrebbe posto fine al conflitto da tempo ed evitato all’Ucraina l’ennesimo schiaffo da chi, sulla carta, avrebbe dovuto proteggerla. Due anni fa si sarebbe potuto arrivare a una risoluzione più dignitosa rispetto alla pax romana che oggi si profila.

Massimo Conocchia

Bata - Via Roma - Acri

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

error: - Contenuto protetto -