Fughe
Sempre più giovani italiani, sia con alta formazione che con titoli medio-bassi, scelgono di emigrare per cercare migliori condizioni lavorative, retribuzioni più adeguate e prospettive di crescita.
A seconda del livello di istruzione, si collocano in ambiti diversi, ma accomunati dalla spinta a trovare opportunità che spesso mancano in Italia. I giovani con titoli universitari, spesso con lauree magistrali o dottorati, si dirigono verso Paesi come Germania, Regno Unito, Francia, Paesi Bassi, Svizzera, Stati Uniti e Canada. I settori di inserimento principali sono: STEM e ricerca scientifica, in particolare Ingegneria, informatica, biotecnologie, medicina, fisica, AI, ma anche ricerca in università, centri R&S come le aziende farmaceutiche; ICT e tecnologia, in particolare impegnano; sviluppatori, data scientist, cybersecurity, cloud computing, settore in forte crescita, soprattutto in Nord Europa e USA.
Tra i settori più desiderati per l’estero c’è la sanità per medici, infermieri, fisioterapisti, tecnici sanitari. Si tratta di un’ampia area che attrae per condizioni contrattuali e ambienti professionali migliori. Per l’economia, consulenza e finanza nel mondo delle banche, multinazionali, auditing, contabilità, startup Settori creativi con design, moda, architettura, comunicazione, media che riguardano Innovazione e startup per i giovani impegnati nell’AI, green economy, blockchain, sharing economia. Ma perché emigrano? Per retribuzioni più alte; per meritocrazia e mobilità professionale, per stabilità contrattuale e investimenti in innovazione, per fare esperienze internazionali e cercare ambienti stimolanti.
Anche i diplomati e chi possiede qualifiche professionali tecniche cerca fortuna all’estero. I Paesi preferiti sono quelli europei vicini con una forte domanda di manodopera specializzata: Germania, Svizzera, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Austria e i Paesi nordici. Con riferimento alla manifattura e industria prolifera la richiesta è quella di operai o per gli addetti alla produzione e logistica.
Nel campo dell’edilizia il mercato chiede muratori, elettricisti, idraulici, carpentieri. Nel campo della ristorazione e turismo cerca camerieri, cuochi, baristi, lavoratori stagionali e poveri come; servizi alla persona tra cui addetti alle pulizie, assistenza anziani, baby-sitting: logistica e trasporti come magazzinieri, autisti, corrieri, tecnici specializzati tra cui elettricisti, meccanici, saldatori, installatori con diploma tecnico. Ma Perché emigrano? Per scarsa stabilità lavorativa in Italia, perché all’estero hanno stipendi più alti anche in ruoli meno qualificati, perché hanno più dignità e rispetto per il lavoro manuale, perché il lavoro accelera le possibilità di indipendenza economica e integrazione.
Il profilo tipo in questo caso è di persone tra i 20 e i 30 anni, con diploma o qualifica, che spesso partono per lavori precari ma solo così molti di loro riescono a costruirsi una vita stabile all’estero. In sintesi, la nuova mobilità giovanile italiana è ampia e stratificata: coinvolge professionisti altamente qualificati come anche lavoratori tecnici e manuali. Il denominatore comune è la ricerca di opportunità migliori, non solo economiche, ma anche in termini di crescita, rispetto e qualità della vita. Viva l’Italia.
Assunta Viteritti