1916 – Inaugurazione dell’Ospedale Charitas

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Il Beato Francesco Maria Greco applicò l’Evangelo, risolvendo vari problemi che affliggevano o interessavano Acri. Nella sua modestia evitava di apparire in prima persona e, perciò, pur espletando pratiche e coinvolgendo autorità locali ne demandava ad altri incarichi e conseguenti onori. Così fu per una grande istituzione: la creazione d’un ospedale ad Acri, che prese la denominazione dal motto di S. Francesco di Paola: Charitas.

Si era avuto un ospedale, ad Acri, nel 1759, ad opera del vescovo di S. Marco e Bisignano Bonaventura Sculco. Come le tante istituzioni del nostro Comune, a un bel momento finì, con la morte del suo “autore”. Rimase, come denominazione, sulla carta, per questioni burocratiche, fino ad alcuni decenni dopo l’Unità d’Italia.

Francesco Maria Greco pensò, come detto, di fondare quell’ospedale, coinvolgendo nell’impresa le Piccole Operaie dei Sacri Cuori e su tutte Suor Maria Teresa De Vincenti.

Abbiamo rintracciato la cronaca dell’inaugurazione della meritoria opera: “Ieri [ndr 3 aprile 1916], nei locali dell’ex convento di S. Francesco, situato in uno dei più ridenti e salubri punti del nostro paese, ha avuto luogo l’inaugurazione di un ospedale a benefizio de’ poveri”.

Il Convento citato era stato chiuso nel decennio della dominazione dei Napoleonidi nel Regno di Napoli e l’immobile era stato trasferito tra i beni del Comune di Acri.

Il cronista, per quanto si è detto, precisa: “Eretto mercé lo zelo e l’umanitario insegnamento della benemerita Suor Maria Teresa Raffaella De Vincenti, fondatrice delle Piccole Operaie dei Sacri Cuori, esso è composto di ampie e luminose stanze, ed è fornito di tutto l’occorrente”.

Si sottolinea: “Ella ha compiuto, così, un’opera altamente civile, di che noi tutti le dovremo esser grati; mentre siamo lieti di poter segnalare alla pubblica estimazione l’esempio della distinta Suora, che ha sacrificato e sacrifica tutta se stessa”, per il buon andamento della istituzione. Si precisa che l’anzidetta era “sapientemente ed affettuosamente coadiuvata da egregie Consorelle e dal rev. Ottimo arciprete D. Francesco M. Greco, nonché dal solerte di lui fratello Alfonso”.

Fra quelle consorelle ricordiamo Maria Francesca Cofone, monacatasi col nome di suor Crocifissa, che abbiamo conosciuta. Io, fanciullo, associavo quel suo nome con l’estrema magrezza del corpo, che trascinò curva per molti anni.

Il cronista riteneva doveroso precisare: “Una lode speciale vada pure a quest’Amministrazione Comunale, che ha ceduto alla De Vincenti il locale dell’ex convento”.

Ed ecco come si svolse la cerimonia: “La bella cerimonia si è svolta nella sala dell’Asilo elegantemente addobbata”. Si precisa che l’Asilo infantile, voluto da mons. Greco, era sorto e operava nei locali dell’ex Monastero dei Minimi.

“Presenti – continua il cronista – le Autorità cittadine, gran numero di signori e molte signorine, cortesemente invitati.

L’egregio sindaco, cav. Antonio Feraudo, che ha contribuito notevolmente alla riuscita delle due fondazioni (ndr. Ospedale e asilo infantile), ha eloquentemente parlato per la circostanza, riscuotendo calorosi applausi.

Sono stati serviti a profusione dolci e liquori.

La banda musicale cittadina ha allietato la indimenticabile festa con le sue note armoniose”.

L’ospedale, che si distinse per interventi di non poca importanza non solo nell’ambito municipale, finì di operare con l’apertura del nuovo ospedale.

Giuseppe Abbruzzo

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