Ddl Valditara su educazione sessuale e altre cosette…

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Il Consiglio dei ministri ha appena approvato una serie di nuovi provvedimenti in ambito scolastico, tra cui una novità riguardante l’educazione sessuale. Secondo quanto previsto dal nuovo decreto promosso dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, sarà obbligatorio il consenso informato scritto e preventivo dei genitori per autorizzare la partecipazione dei propri figli a corsi e progetti educativi sui temi della sessualità.

Le scuole dovranno infattigarantire alle famiglie un’informazione dettagliata sui contenuti, le finalità e gli eventuali soggetti esterni coinvolti in tali percorsi formativi.

I genitori degli alunni dovranno ricevere dalle scuoleuna comunicazione ufficiale prima dell’avvio delle attività didattiche che trattano la sessualità, nella quale saranno indicati: icontenuti specifici del corso o del progetto; gli obiettivi educativi perseguiti; i nomi e le qualifiche degli esperti o delle associazioni eventualmente coinvolti; il materiale didattico utilizzato, che dovrà essere messo a disposizione per una visione anticipata.

Nel caso in cui le famiglie decidano di non autorizzare la partecipazione dei figli all’attività didattiche sulla sessualità, le scuole avranno l’obbligo di organizzare attività alternative, analogamente a quanto già avviene per l’insegnamento della religione cattolica (chissà cosa si inventeranno…). Il decreto prevede inoltre che gli esperti esterni chiamati a intervenire neiprogetti educativi sul tema della sessualità dovranno essere in possesso di requisiti di professionalità scientifica o accademica.

Ogni progetto dovrà essere sottoposto al vaglio del Collegio dei docenti e del Consiglio di istituto, i quali dovranno approvare sia le collaborazioni esterne sia i contenuti didattici proposti. Il decreto non si limita al solo ambito dell’educazione sessuale.

Il decreto stabilisce inoltre che per la scuola dell’infanzia e primaria non sono consentite attività didattiche aventi per oggetto tematiche inerenti alla sessualità, in questo caso l’insegnamento dovrà trattare temi correlati alla biologia, un contesto quindi solo scientifico e non valoriale. Da non dimenticare che l’Italia è tra i pochi Paesi dell’Unione Europea a non aver ancora introdotto l’educazione sessuale come materia obbligatoria nei programmi scolastici, un ritardo non più giustificabile… Un altro importante capitolo riguarda la tutela del personale scolastico e il contrasto alla violenza negli ambienti scolastici.

Il Consiglio dei ministri ha approvato un pacchetto di misure per rafforzare la prevenzione e la gestione di episodi di: violenza fisica e psicologica ai danni di docenti, dirigenti e personale scolastico; atti di bullismo e cyberbullismo tra studenti; uso e abuso di alcol, sostanze stupefacenti e comportamenti devianti legati a dipendenze.

Le scuole sono chiamate a sviluppare strategie efficaci per l’emersione precoce di questi fenomeni, con il coinvolgimento anche di figure professionali specifiche, come psicologi scolastici o referenti per la legalità. Tutto questo per dare maggiore importanza al rispetto delle regole e per contrastare atteggiamenti ritenuti aggressivi nei confronti del corpo docente e dei compagni.

Le disposizioni di questo ddl sono destinate a suscitare dibattitie polemiche, per quanto riguarda l’equilibrio tra il diritto all’informazione delle famiglie, l’autonomia scolastica e la centralità di nuove questioni culturali. Quello che incuriosisce è la scelta di mettere insieme nello stesso ddl educazione sessuale, bullismo, abuso di alcol, violenza sui docenti, davvero strane assonanze. Vedremo ora come si muoveranno le scuole in questo strano slalom di temi, proibizioni e permessi…

Assunta Viteritti

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