Quale fu l’apporto degli Agostiniani in Acri?

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L’elezione del nuovo papa, Leone XIV, appartenente all’Ordine Agostiniano, avrebbe dovuto spingere i religiosi praticanti a ricercare e approfondire la regola di quell’Ordine monastico.

Uso il condizionale perché la maggior parte dei “cristiani” accetta tutto passivamente, mentre bisognerebbe, che da parte loro, almeno, si ricercassero le regole dell’Ordine e si seguissero, per evitare la sopraffazione e il sopruso.

Non sono e non intendo sostituirmi ai dotti della Chiesa, ma vorrei far rilevare che per giudicare e non accettare passivamente bisogna conoscere.

Delle suddette regole mi ha colpito quella che recita: ”Non dite di nulla: – È mio -, ma tutto sia comune fra voi”.

Chi accetta di seguire quell’Ordine è obbligato a tenere presente quanto riportato, a me che sono laico mi porta a fare un ragionamento semplice.

Acri città demaniale, aveva patrimoni privati, ma ne aveva uno collettivo, di grande estensione, di grande importanza per i suoi abitanti. Questo bene era detto: demanio pubblico.

“’I genti boni”, che tanto buoni non erano, a un certo momento pensarono ben di rubarlo e farlo proprio. Eppure, se leggiamo gli eleggi funebri, in uso nel XIX secolo, quegli usurpatori trapassati sono, secondo gli estensori di quegli “elogi”, delle anime pie, dei santi che meritano, dopo essersi creati sulla terra un paradiso, il Paradiso!

Che c’entra tutto questo con gli Agostiniani?

L’elezione del Nuovo Papa mi ha portato a fare qualche riflessione, frutto delle mie ricerche, che non sono quelle del copia-incolla dei Professori delle scuole pubbliche, ma di chi la ricerca l’ha fatta negli Archivi e nelle vecchie pubblicazioni. Qual è?

Ad Acri, nel 1408, sorse il convento agostiniano di S. Pietro d’Alcantara.

Mi sono chiesto: Quale influenza ha avuto quell’Ordine nel ritenere e far ritenere che, tutto quanto era sul territorio citato di tutti, andava rispettato perché serviva a tutta la comunità per la sua sopravvivenza?

Non è possibile provare questo assunto, perché non si hanno documenti e non si può sapere se e quanto possa avere influito quella predicazione fino all’abolizione della feudalità, quando “i genti boni”, mettendo sotto i piedi quel: ”Non dite di nulla: – È mio -, ma tutto sia comune fra voi”?

Lascio ai volenterosi, non quelli del copia-incolla, a far le debite ricerche.

Alla mia età non posso più barcamenarmi fra gli archivi.

Una dritta. Cosa si potrebbe trovare nell’archivio degli Agostiniani in Roma?

So di certo che vi è un verbale sulle condizioni di Acri nel 1500.

A parte tutto un augurio al papa Leone XIV, perché possa favorire la Giustizia sociale e la pace.

Giuseppe Abbruzzo

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