Un esempio

Apparentemente sembra un assurdo: festeggiare il primo anniversario di un devastante incendio che poteva metterti in ginocchio. Un beffardo ossimoro, che tuttavia un senso ce l’ha.

12 luglio 2024: un incendio, sulle cui cause ancora nulla si sa, partito dalla strada che costeggia l’ospedale, ha raggiunto i locali della Autogradem. Alla fine, nonostante i disperati tentativi del proprietario, Valerio Gradilone, rimarrà sul terreno un cimitero di 25 carcasse di auto distrutte e parte dei locali sequestrata per mesi per la messa in sicurezza.

12 luglio 2025: la struttura è tornata al suo splendore e di annerito c’è solo un brutto ricordo, sebbene inevitabilmente la ferita sia ancora fresca.

Valerio ieri pomeriggio ha chiamato a raccolta la comunità, dando una festa che, nell’intento di chi l’ha organizzata, era solo un modo per dire grazie a una comunità che da quel maledetto 12 luglio si era stretta intorno a lui, facendogli sentire, quello sì, tutto il calore di cui è capace. Se c’è una persona che non meritava tutto questo, è Valerio; se c’è una persona che merita tutto questo, è Valerio.

Io ieri c’ero, ma ho percepito un’altra sensazione. Se nel corso della sua vita, partendo da zero, Valerio è riuscito a mettere insieme tutto questo, con una concessionaria e un’autofficina di successo, punto di riferimento per tanti, non è stato per caso. E quelle stesse doti, di caparbietà, lungimiranza, e tanta, tanta umanità, gli hanno permesso di rialzarsi dopo una rovinosa caduta. Anche le fiamme alla fine si sono dovute arrendere.

In tanti ieri hanno raggiunto via Alessandro Fleming per festeggiare con lui non un anno dall’incendio, ma un anno dalla rinascita. Quella gente era lì per celebrare un esempio da additare alle nuove generazioni.

La festa è riuscita in pieno e il messaggio che si portava dietro è da incorniciare. Ero lì con mia figlia, ci tenevo a farglielo conoscere.

Piero Cirino