Nel mondo di Tim Burton: Jack Skeletron l’intellettuale incompreso
Nel mondo di Tim Burton: Jack Skeletron l’intellettuale incompreso
Nightmare Before Christmas sembrerebbe una favola per bambini.
La trama racconta del re delle zucche, uno scheletro di nome Jack, che annoiato del paese di Halloween, dove vive tutto l’anno, si imbatte per caso nella città del Natale.
Da quel momento ne è letteralmente ossessionato, fino a quando non decide di rubare l’identità di Babbo Nakele (Babbo Natale ma chiamato in questo modo per l’incapacità dei cittadini di Halloween di andare al di là dell’orrore) e sostituirsi a lui durante la fatidica notte della vigilia. I risultati non sono quelli sperati, dopo una serie di peripezie e grazie all’aiuto della lungimirante bambola di pezza Sally, il Natale sarà salvato e non solo! Finalmente Jack comprenderà che il suo posto è esattamente lì dove è sempre stato: nel paese di Halloween, tornando in questo modo a ricordare il suo ruolo di re delle zucche e superando la crisi profonda con sé stesso.
In realtà, al di là della piacevole trama, si tratta di una storia ricca di significato e molto realistica.
Jack, intellettuale leader della sua città, soffre di solitudine poiché non trova nessuno che possa comprenderlo totalmente. E’ amato e venerato da tutti ma questo non lo fa sentire appagato, non vi è alcuno capace di condividere a pieno il suo punto di vista, infatti, in una scena del corto quando cerca di spiegare alla cittadinanza il significato del Natale, gli abitanti non sono capaci di seguire il suo discorso e ad un certo punto pensa sottovoce : “tanto vale dargli quello che vogliono” e comincia così ad utilizzare orrende metafore in modo che le loro menti ed i loro cuori, mai usciti dal proprio mondo, possano imbattersi in sentieri già noti: terrore e malvagità, ignari che esistano sentimenti quali la bontà, la generosità e la solidarietà.
Proprio per questo motivo, Jack cade in una condizione di apatia che lo spinge a vagare senza meta o gusto attraverso i giorni che paiono essere tutti uguali. La causa di questo malessere è la sua intelligenza, si interroga sul significato delle cose mentre gli altri le accettano passivamente. Così, quando si imbatte nella città del Natale, non solo ne comprende
l’ apparente bellezza ma cerca di capirne il messaggio profondo. Tuttavia, Jack è troppo razionale per svelare il segreto del Natale e necessità della sua contro parte sensibile: Sally, la dolce bambola di pezza dotata del dono della veggenza. Come tutti i veggenti, in pieno stile Cassandra, Sally cerca di avvisare Jack e la cittadinanza del pericolo imminente che si cela dietro la volontà di impadronirsi del Natale ma nessuno la ascolta. Sarà lei con il suo intervento a contribuire a salvare il Natale e Babbo Nakele, intanto consegnato al perfido Bau- Bau dai tre fanciulli birichini della città di Halloween: Vado, Vedo e prendo.
La città di Halloween potrebbe essere uno specchio della nostra società con una serie di personaggi ambigui, oscuri e malvagi.
Dal sindaco voltafaccia, al Bau bau che è un sacco pieno di vermi, ai tre bambini bugiardi, pestiferi ed opportunisti Vado, Vedo e Prendo. In questo contesto spicca solo Sally, bambola creata da un perfido scienziato allo scopo di farne sua serva e compagna, destinata ad una vita rinchiusa in casa a svolgere i lavori domestici alla completa mercè di un uomo. Sally, cambia il suo destino grazie alla sua spiccata intelligenza e spirito di ribellione. Queste sue caratteristiche la portano a fuggire continuamente di casa con l’astuzia e mediante l’utilizzo di veleni di cui le donne hanno piena conoscenza, dalle streghe alle figure storiche quali Lucrezia Borgia, cui leggenda attribuisce addirittura un anello che si apriva e che nascondeva polveri letali. Non è un caso che Tim Burton abbia scelto per la sua protagonista lunghi capelli rossi, un attributo delle donne malefiche e che abbia voluto in questo modo incarnare a pieno tutte le femmine (termine coniato durante l’Inquisizione dal latino “prive di fede”) con una marcia in più che si sono opposte ad un mondo maschilista ed opprimente a costo della vita, a tal proposito Sally in più scene del film rischia di essere distrutta. Tuttavia, sarà salva e riuscirà a conquistare persino l’amore del suo spirito affine: Jack.
Tornando a Jack, lo scheletro che, come afferma lui stesso, è capace di recitare Shakespeare a memoria ed in questa scena grazie all’immagine di Jack con la sua testa tra le mani ritroviamo una citazione di Amleto, al suo “essere o non essere” e dunque una similitudine tra la crisi profonda dei due personaggi. Un messaggio traspare grazie al protagonista: che la conoscenza può spesso isolare, farci ammirare ma comunque sembrare strani agli occhi della moltitudine e che la continua ossessione per la ricerca non sempre ci conduce verso la strada più felice e semplice ma anzi, il troppo pensare può spesso sottoporci a delle crisi profonde che possono farci perdere o imbattere lungo strade che non ci appartengono solo per soddisfare quella sete insaziabile di conoscenza che rende inquieti gli animi.
Infine un altro concetto importante è visibile nel film: non tutto è comprensibile per mezzo della ragione ma alcune cose non possono che essere viste e comprese che con il cuore.
Gaia Bafaro

















