Diseguaglianze e scelte educative (anche in vacanza)

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È tempo di vacanze ma le diseguaglianze non vanno in vacanza. Le disuguaglianze nell’istruzione affondano le loro radici nei divari sociali che si riflettono sul rendimento scolastico, sulle decisioni educative future, sui percorsi di formazione e sulla vita delle persone. L’istruzione rappresenta l’unico strumento essenziale per contrastare queste dinamiche e promuovere lo sviluppo individuale e collettivo.

Nonostante sia cresciuto l’accesso alla scuola secondaria e universitaria nei paesi occidentali, rimangono disparità tra istituti, differenze nei risultati scolastici tra studenti con origini sociali diverse e disuguaglianze nelle scelte formative in base al contesto socio-economico, al genere e alle aspettative di successo.

I molteplici elementi che generano queste disuguaglianze sono: la condizione socio-economica, l’occupazione e il grado di istruzione dei genitori, le risorse culturali degli studenti e i modelli sociali di riferimento che influenzano scelte e motivazioni nello studio. Fin dai primi anni, bambini e bambine assorbono modelli familiari, culturali e sociali che incidono sulle loro aspirazioni e aspettative. L’identità comincia a formarsi in età precoce e trae nutrimento dalle esperienze proposte dall’ambiente educativo e sociale.

Le esperienze vissute nei primi anni scolastici giocano quindi un ruolo centrale nella costruzione dell’identità individuale. Attività scolastiche stimolanti possono supportare bambini e bambine nello sviluppo di un atteggiamento curioso e aperto verso il proprio futuro; progetti trasversali che uniscono matematica, scienze e arte in situazioni concrete possono ampliare l’idea di possibilità professionali, favorendo una visione più ampia e inclusiva delle scelte lavorative.

Allo stesso modo, esperienze dirette e pratiche possono far crescere sia competenze tecnico-scientifiche sia il senso di responsabilità e collaborazione. Invitare nelle scuole esperti di diversi settori per confrontarsi con gli studenti può quindi allargare i loro orizzonti, aiutandoli a immaginare percorsi lavorativi oltre gli stereotipi convenzionali. Gli adulti hanno un ruolo cruciale in questo processo. Se insegnanti e genitori mostrano giudizi impliciti su certe professioni o trasmettono l’idea che alcuni mestieri siano più importanti di altri, i bambini tenderanno ad assorbire queste convinzioni.

Molte ricerche mostrano che fin da piccoli i bambini restringono le proprie scelte seguendo stereotipi sociali e di genere, escludendosi da certe professioni. Per esempio, alcune bambine possono rinunciare a diventare ingegnere perché non vedono modelli femminili nel settore. Se la società collega l’immagine dell’ingegnere all’uomo e quella dell’insegnante alla donna, i bambini si indirizzeranno inconsciamente verso quei ruoli. Questa dinamica si manifesta nei giochi, nella scuola e nei rapporti quotidiani, dove le aspettative sociali influenzano la percezione delle proprie possibilità. Anche media e videogiochi incidono molto sull’immaginario professionale infantile.

Se nei media le donne appaiono per lo più in ruoli di cura e gli uomini come leader e scienziati, i bambini assorbiranno queste associazioni. Una formazione critica ai media può insegnare loro a interpretare questi messaggi e costruire una visione più inclusiva e realistica del mondo del lavoro. Le scelte scolastiche risentono della classe sociale e dei modelli trasmessi in famiglia. La scuola, insieme a insegnanti, genitori e media, deve promuovere una visione più flessibile e inclusiva delle carriere, valorizzando tutte le opzioni senza pregiudizi di genere o classe.

È tempo di scelte educative, le vacanze passano e in fretta. Solo con un’educazione orientativa consapevole e integrata si può offrire a ciascun bambino la possibilità di immaginare e costruire il proprio futuro senza limiti imposti da modelli rigidi. Per approfondire questi temi si consiglia il volume Disuguaglianze educative e scelte scolastiche, di Orazio Giancola e Luca Salmieri (Franco Angeli 2024).

Assunta Viteritti

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