Il silenzio che preoccupa

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Come Associazione Sila Greca non possiamo restare in silenzio davanti a ciò che sta accadendo nel nostro territorio. Sta prendendo forma, nel Comune di Acri località Macchia, un nuovo parco fotovoltaico. Un progetto di cui, ancora una volta, i cittadini non sanno quasi nulla. Nessuna assemblea pubblica, nessuna informazione chiara sulle ricadute per la comunità, nessuna certezza sul destino dell’energia prodotta: resterà sul territorio o sarà convogliata altrove?

La nostra posizione è netta: non siamo contro le energie rinnovabili. Anzi, crediamo fermamente nella necessità di una transizione ecologica. Ma la vera domanda è: il Comune ha mai pianificato in modo organico dove collocare questi impianti, o si sta procedendo “a casaccio”, rischiando di trasformare ogni area verde in un sito sacrificabile?

Questa preoccupazione non nasce dal nulla. È già accaduto con la pala eolica comparsa a Serra Capra: un intervento calato dall’alto, senza alcun dibattito pubblico, senza alcuna valutazione condivisa del valore paesaggistico dell’area, e con l’energia prodotta destinata a essere convogliata altrove. Un precedente che dimostra come il territorio venga spesso considerato più come riserva da sfruttare che come patrimonio da valorizzare.

Le colline, i terreni agricoli, i boschi che costituiscono il cuore del nostro paesaggio hanno davvero valore solo quando diventano superfici da occupare con pannelli o pale? Possiamo permetterci di perdere, pezzo dopo pezzo, la nostra identità territoriale e paesaggistica senza nemmeno aprire un dibattito pubblico? Non esistono criteri di salvaguardia che permettano di coniugare innovazione e tutela del territorio?

Quel che preoccupa non è solo la mancanza di informazioni, ma soprattutto il silenzio della politica locale. Un silenzio che riguarda non soltanto l’amministrazione in carica, ma anche le forze di minoranza, che non hanno ancora espresso una posizione su un tema che tocca da vicino il futuro della comunità.

Un’omertà che tradisce il dovere più elementare: coinvolgere i cittadini nelle scelte che riguardano il loro territorio. Perché è in gioco non solo la possibilità di produrre energia pulita, ma anche la qualità della vita, il valore del paesaggio e il destino delle generazioni future.

Chiediamo chiarezza, trasparenza e partecipazione. Non si può parlare di sviluppo senza ascoltare chi vive quotidianamente questi luoghi. La transizione energetica deve essere una grande opportunità per tutti, non una decisione calata dall’alto.

Per questo rivolgiamo un appello a tutti i cittadini: facciamo finita con il clientelismo politico e con l’accettare in silenzio decisioni prese altrove. Informiamoci, pretendiamo spiegazioni, chiediamo a chi governa di esprimersi con chiarezza. Solo una comunità consapevole e partecipe può difendere davvero il proprio futuro.

Il nostro territorio non può essere trattato come una terra di conquista.

Associazione Sila Greca

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