Aspasia di Mileto, etèra potente e spietata

Eleganti, raffinate e colte, le etère ad Atene erano le uniche donne a poter svolgere una vita al di fuori delle mura domestiche.

Di umili origini, o spesso anche cittadine, potevano ascendere socialmente guadagnandosi la benevolenza di uomini facoltosi, disposti a pagare ingenti cifre pur di possederle. Le etère quotate organizzavano salotti frequentati dai personaggi più in vista della città, inoltre, conoscevano sia la musica che la filosofia. Ve ne furono alcune che raggiunsero i vertici del potere, come Aspasia di Mileto che fece innamorare di sé Pericle , il più insigne politico ateniese che, a causa sua, lascio persino la moglie. A tal proposito, Plutarco di lei scrisse:

“Dominava sui più influenti uomini di Stato e ispirava ai filosofi una sincera e grande ammirazione”.

Dall’unione con Pericle nacque un figlio che venne riconosciuto come cittadino andando contro le regole dello stesso Pericle.

Aspasia fu illustre maestra di retorica e alcune fonti sostengono che persino con Socrate discusse di amore e politica ma non tutti ne apprezzavano fascino, bellezza e cultura.

 Ad esempio Aristofane la additò come £cortigiana manipolatrice” che spinse Pericle alla guerra contro Samo per motivi personali. Straniera ed influente, divenne bersaglio per tutti coloro i quali non approvavano la democrazia Periclea.

Tuttavia, mentre le altre donne restavano confinate in casa a svolgere lavori domestici, Aspasia sfidava le convinzioni del tempo e discuteva con gli uomini di filosofia tra le mura dell’Agorà, sopravvivendo ad un mondo ostile ed arrivando fino ai giorni nostri come simbolo di bellezza, intelligenza ed intraprendenza.

Gaia Bafaro

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