Acri in apprensione per il piccolo Rocco
Permangono stabili, secondo le ultime notizie raccolte, le condizioni del piccolo Rocco, vittima di un incidente martedì mattina a Roma.
Sembra che il problema più urgente da affrontare sia quello di ridurre la pressione sul cervello, dopo la caduta nel vuoto da un’altezza di circa dodici metri nella zona Tiburtina della Capitale.
Intanto la città presilana vive in un tempo sospeso, con un orecchio a Roma e lo sguardo rivolto verso il cielo. Una vasta onda emozionale si è propagata nell’intera comunità, attonita per l’accaduto.
Nella serata di mercoledì è stato organizzato un incontro di preghiera nella chiesa di San Giacomo Apostolo, nella popolosa frazione in cui la famiglia di Rocco risiede.
Un moto spontaneo che ha portato i tanti a incrociare le mani e chiedere protezione per il piccolo precipitato dal balcone di un Bed and Breakfast.
Non soltanto la presenza fisica all’interno del luogo di culto, ma anche quella a distanza di chi ha seguito e partecipato attraverso la diretta sui social.
Veglie di preghiera sono state organizzate pure a Roma, con le comunità di alcune parrocchie che si sono strette intorno alla famiglia, offrendo anche sostegno materiale laddove si dovesse rendere necessario.
Increduli anche i compagni di squadra dell’Acri Academy, categoria esordienti, in cui Rocco gioca come portiere. Una passione, quella per il calcio, che segue da sempre e che ha voluto avesse uno sbocco in un impegno diretto, sul campo.
Non si contano le attestazioni di incoraggiamento rivolte a papà Enrico, a mamma Santina e a tutta la famiglia da parte di semplici cittadini, che hanno voluto manifestare un segno della loro vicinanza con gesti e parole semplici e diretti.
E’ un modo, con discrezione, ma con grande affetto, per partecipare a una condizione emotiva di grande difficoltà, facendo sentire un po’ meno soli coloro che ne sono pienamente coinvolti.



















