Marco Falivelli, un acrese a Rtl 102.5

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A Marco la radio è sempre piaciuta. Verso questo affascinate universo ha sempre provato una inspiegabile e irresistibile attrazione. Poi arriva l’illuminazione, e ti rendi conto che quella che fino a ieri era semplicemente una sotterranea attrazione magnetica diventa la tua strada.

L’approdo in radio ha in realtà radici e origini diverse. E’ la musica il suo primo vero grande amore. All’Università decide di prendere Informatica musicale. Ci sono solo tre sedi di questa facoltà: Milano, Parigi e Los Angeles. Sceglie di rimanere in Italia e di trasferirsi in Lombardia. Suona il basso e dà vita ad Acri a un interessante progetto, la rassegna Acri Rock, che purtroppo non andrà oltre qualche edizione, ma il segno lo lascerà.

Nel frattempo, “sempre più spesso incontravo persone che mi

chiedevano di approfondire le potenzialità della mia voce”.

Quindi risulta decisivo l’incontro con Eddi Berni e Matteo Campese. La radio incomincia a ritagliarsi uno spazio sempre più importante nella vita di Marco Falivelli.

Da qui iniziano studi mirati, in accademia. “Ho studiato dizione, doppiaggio, recitazione, conduzione radiofonica, insomma ho incominciato a familiarizzare con una dimensione professionale della radio”. Nel suo curriculum c’è anche un master di conduzione radiofonica.

Non solo studi, “contemporaneamente lavoravo in cinque web radio. Lo facevo gratis, perché era l’unico modo per lavorare in quell’ambiente. Curavo anche delle rubriche su Radio Popolare”.

La svolta arriva quando meno te l’aspetti. “Su Silver Music Radio – ricorda oggi Marco – conducevo lo scorso anno il programma notturno “Whisky bar”. Alla fine di una trasmissione dello scorso ottobre, in piena notte, mi arriva una telefonata in cui mi si dice che Lorenzo Suraci, il patron di Rtl 102.5, aveva avuto modo di ascoltarmi, gli ero piaciuto e avrebbe voluto incontrarmi. Chiusi la telefonata contrariato, convinto che si trattasse di uno scherzo, oltretutto stavo anche male”.

In realtà uno scherzo non era, “infatti di lì a poco una nuova telefonata mi convince del contrario”. Appuntamento la mattina alle 10:00, nel suo ufficio. “Alle 10:15 ero già in diretta su Radio Zeta”, una della galassia Rtl. “Andai in onda – aggiunge Marco – col cappotto, perché non ebbi neanche il tempo di toglierlo”.

Questo aneddoto dice molto della politica e della lungimiranza, che stanno alla base del successo di questa radio, infatti “lanciare i giovani, responsabilizzandoli fin da subito, è un atto di coraggio. L’idea è quella di farli crescere in onda, puntando forte sul loro talento”.

Oggi Marco Falivelli è una delle voci di Radio Zeta e della stessa Rtl 102.5. “Ho fatto l’iter normale, che prevede una sorta di percorso obbligato che va dalle notti ai week-end per poi approdare in altre fasce, ma l’ho fatto a tappe forzate e oggi mi trovo in un posto invidiabile”.

Non ha dubbi sul suo futuro, “c’è solo la radio, per il momento, anche perché è un lavoro molto impegnativo”. Infatti non ci sono solo le ore di diretta, ma anche le esterne e le tante iniziative collaterali.

Sugli obiettivi, “al momento non saprei, sono dove vorrei essere, a 26 anni. Se proprio devo indicarne uno, ecco, mi piacerebbe un giorno avere un programma tutto mio. Ma oggi sono felicissimo così”.

Piero Cirino

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