Aggiornamento Covid 19, allarme: il paziente 1 non era negativo

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Aggiornamento Covid-19 lunedì 6 aprile.
Allarme: il paziente “1” non era negativo. Personale e malati in pericolo?

I nuovi contagi

I virologi incaricati di esaminare i tamponi hanno dato un quadro del contagio tutt’altro che confortante. Nel Cosentino i casi in maggiore aumento, ben 15 complessivamente, si registrano ad Oriolo, comune indicato dalla Regione come “zona rossa” ed il cui sindaco e due consiglieri comunali sono ricoverati in ospedale. Salgono a 25 i contagiati a Rogliano, altro comune “zona rossa” ed a 27 a Corigliano Rossano. Nell’intera provincia i contagiati sono 228 con in isolamento domiciliare 96 persone a-sintomatiche, 55 sintomatiche e 35 pazienti ricoverati. Nel Catanzarese sono 73 le persone in isolamento domiciliare e 57 quelle ricoverate. Il maggior punto di crisi rimane Chiaravalle con 14 persone morte nell’ultima settimana. Si tratta di anziani che erano ricoverati nella casa di riposo “Domus Aurea” che conta altri 19 positivi. Nel Vibonese 47 persone in isolamento domiciliare e 7 in reparto. Nuovi contagiati a Pizzo (1), mentre 18 sono i casi a Fabrizia, 14 a Serra San Bruno e 19 a Vibo. Nel Reggino numeri decisamente più alti con 173 persone in isolamento domiciliare e 35 ricoverati. Sei i casi a Sinopoli mentre salgono a 4 a Rosarno. Nel Crotonese 75 in isolamento domiciliare e 22 pazienti in ospedale.

I morti e l’agghiacciante sorpresa

E’ deceduto ieri all’Annunziata di Cosenza il “paziente 1”, cioè il pensionato residente nel Lodigiano che era rientrato a Cetraro, sua città di origine. L’uomo, dichiarato dai medici virologicamente guarito dal Covid, era tuttavia rimasto in ospedale per altre complicazioni. Aveva 67 anni ed è stato il primo infettato in Calabria. Il problema è che però il “paziente 1” ad un nuovo tampone, proprio ieri, è risultato ancora positivo. Prima che morisse, proprio perché mostrava gravi difficoltà respiratorie, lo hanno sottoposto a test in Cardiologia dove era stato trasferito e l’esito è stato inoppugnabile: positivo. Ciò significa che potrebbe aver infettato tutto il personale ed i malati ricoverati. Che succederà? Medici e infermieri andranno in quarantena? Ed i pazienti cardiopatici? Grave, gravissima situazione.
E sempre ieri è morto un altro anziano di 81 anni che era ricoverato a Rogliano ma proveniva dalla casa di cura “Santa Maria” di Bocchigliero, città diventata “zona rossa”. In sole 24 ore sono deceduti due pazienti che erano stati ospiti della struttura privata: un altro pensionato di 87 anni era infatti spirato sabato sera. Un altro decesso si è registrato sempre ieri a Vibo: si tratta di una donna di 85 anni che stava lottando da giorni contro il virus nell’ospedale Jazzolino. Era di Serra San Bruno, invece, un sessantaquattrenne ucciso ieri pomeriggio dal Covid che ha contagiato la città della certosa facendola diventare “zona rossa”. Gli altri due decessi della domenica delle Palme hanno riguardato due anziani che erano stati ospiti della casa di riposo di Chiaravalle (14 complessivamente le vittime in meno di una settimana).

Incredibile: strumentari per terapia intensiva bloccati dall’Agenzia delle Dogane

«Al momento abbiamo dei posti in terapia intensiva sufficienti a gestire la situazione però siccome ci hanno dato l’obbligo di crearne altre ci devono mettere adesso nelle condizioni di renderli effettivi». Lo ha detto Jole Santelli, in riferimento alla situazione delle dotazioni strumentali per affrontare l’emergenza in Calabria.
«Avevamo fatto degli acquisti come pompe ed altro per ampliare i posti di terapia intensiva – ha aggiunto – ma sono state bloccate dall’Agenzia delle Dogane. Delle due l’una: o ce li fanno acquistare o ce li mandano. Il commissario Arcuri deve mandarci gli strumenti per porci nelle condizioni adeguate».

Agenzie turistiche in ginocchio

“Salviamo l’occupazione”. Giuseppe Giovanni Zampino, presidente di Fiavet Calabria, la Federazione che associa le imprese di viaggi e turismo, dipinge un quadro negativissimo mai accaduto nel settore. E chiede una unità di crisi del settore turismo alla neo Presidente Regionale Jole Santelli. “Il Coronavirus ha dato un durissimo colpo all’economia turistica della nostra regione: per il solo turismo scolastico abbiamo stimato una perdita di circa 35.000.000 milioni di € in tutta la Calabria. Se consideriamo che siamo nella regione 305 agenzie di viaggi e turismo e che il 35% delle agenzie ha un fatturato di almeno 250 mila euro per i soli viaggi di istruzione, i conti sono presto fatti”. Gli chiediamo quanto vale il turismo in Calabria. ““Il turismo in Calabria vale 4.5 miliardi, che al momento sono ridotti quasi in fumo. Fiavet Calabria, in realtà, aveva avviato in passato un percorso con la vecchia Giunta regionale. Oggi ha presentato alla Santelli una modifica del vecchio testo “obsoleto del 2008”: si abolisca, subito, la tassa regionale per il nostro settore, sia per le sedi principiali che per le filiali”, il grido d’allarme di Zampino.

Il medico che ha sequestrato tre infermieri denunciato per un’altra aggressione

Infermiere schiaffeggiato per aver condotto un paziente nel centro Codiv-19 di Cetraro. Si aggiunge anche un’aggressione al personale del 118 al “curriculum” del medico dello spoke della cittadini tirenica che nei giorni scorsi avrebbe chiuso a chiave in una stanza del reparto tre ospedalieri. Il camice bianco avrebbe malmenato l’infermiere, reo a suo dire, di aver accompagnato da Cassano Jonio un caso sospetto nel presidio ospedaliero “Gino Iannelli”. Il paziente secondo lo specialista in quel posto non poteva stare. L’anziano degente in ogni caso è comunque poi risultato negativo a tampone. In prima battuta il medico ha fornito false generalità ai carabinieri dell’aliquota radiomobile della Compagnia di Paola intervenuti sul posto. Si è beccato così una denuncia, oltre a quella che andrà naturalmente incontro per l’altro deplorevole episodio avvenuto in corsia.

Detenuti calabresi in sciopero della fame

Il primo detenuto italiano morto per coronavirus era recluso nel carcere della Dozza a Bologna. L’uomo, un siciliano di 76 anni condannato per mafia, si trovava ristretto in una sezione nella quale erano allocati anche due detenuti calabresi. Scoperto il contagio, il siciliano è stato successivamente assegnato agli arresti domiciliari dove poi è deceduto ed i suoi compagni di sezione trasferiti in isolamento in un braccio diverso del penitenziario emiliano. E qui viene il bello, anzi il brutto. Le persone poste in isolamento, sette in tutto compresi i due calabresi originari del Reggino e del Vibonese, sono state collocate in una zona del carcere tutte insieme. Quattro di loro sono infette anche se in forma a-sintomatica. Sia i positivi che i negativi al Covid-19 si muovono lungo il medesimo corridoio e l’isolamento, gli uni dagli altri, appare assolutamente relativo. Non solo: secondo quanto si è appreso l’assistenza medica, ritenuta indispensabile in una situazione tanto preoccupante, sarebbe molto relativa. È per questo che i reclusi hanno iniziato uno sciopero della fame e della sete sollecitando un maggiore e immediato controllo sanitario. Considerati gli effetti spesse volte letali che il virus può determinare, le richieste degli attuatori della protesta appaiono ad una prima analisi ampiamente giustificate. La notizia dell’inizio della protesta si è diffusa grazie alla testimonianza fornita da alcuni familiari dei reclusi che hanno contatto gli organi di informazione.
E’ evidente che la condizione di questi sette reclusi merita la giusta attenzione da parte del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap) e, soprattutto, una presa di posizione che ne salvaguardi la salute. Il Dap, d’altronde, si è mostrato sempre molto attento in passato rispetto a tematiche così gravi e complesse.
In Emilia Romagna c’è un altro carcere dove il virus spesse volte letale ha fatto la sua comparsa: è il penitenziario di Parma dove una intera sezione è stata posta in regime di quarantena e cinque agenti della polizia penitenziaria risultano positivi. Sul delicato tema è intervenuto il procuratore generale della Cassazione, Giovanni Salvi, che ha presieduto una riunione in videoconferenza con i responsabili di tutti i distretti giudiziari italiani. L’alto magistrato sostiene che «è concreto e attuale il rischio epidemico nelle carceri e occorre dunque incentivare la decisione di misure alternative per alleggerire la pressione: mai come in questo periodo va ricordato che nel nostro sistema il carcere costituisce l’extrema ratio e deve rimanerci solo chi è pericoloso o ha commesso reati da “codice rosso”». Ad avviso di Salvi, «occorre dunque incentivare la decisione di misure alternative idonee ad alleggerire la pressione dalle presenze non necessarie in carcere: ciò limitatamente ai delitti che fuoriescono dal perimetro predittivo di pericolosità e con l’ulteriore necessaria eccezione legata ai reati da “codice rosso”. Il rischio del contagio da Coronavirus» aggiunge Salvi, «non lascia tempo per sviluppare accertamenti personalizzati, e può in molti casi rappresentare l’oggettivizzazione della situazione di inapplicabilità della custodia in carcere a tutela della salute pubblica, in base ai medesimi criteri dettati perla popolazione al fine di contrastare la diffusione del virus».

La mappa dei contagi

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

Catanzaro: 57 in reparto; 7 in rianimazione; 73 in isolamento domiciliare; 12 guariti; 20 deceduti
Cosenza: 53 in reparto; 2 in rianimazione; 151 in isolamento domiciliare; 6 guariti; 16 deceduti
Reggio Calabria: 35 in reparto; 4 in rianimazione; 173 in isolamento domiciliare; 14 guariti; 11 deceduti
Vibo Valentia: 7 in reparto; 47 in isolamento domiciliare; 1 guarito; 5 deceduti
Crotone: 22 in reparto; 75 in isolamento domiciliare; 4 deceduti

L’isolamento volontario

I soggetti in quarantena volontaria sono 8534, così distribuiti:

· Cosenza: 2546

· Crotone: 1368

· Catanzaro: 1269

· Vibo Valentia: 529

· Reggio Calabria: 2822

Le persone giunte in Calabria che si sono registrate al sito della Regione Calabria sono 13.289.

Un pensiero felice a tutti. Buona giornata. Coraggio.

Arcangelo Badolati

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