Sul randagismo non bastano i social, occorre inoltrare formale denuncia

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Leggo notizie frutto della assoluta non conoscenza dell’impianto normativo che disciplina il fenomeno del randagismo. Lo dice uno che ha un cane microchippato e registrato. L’Asp interviene previa denuncia alle autorità competenti ovvero i vigili urbani, che hanno la delega al randagismo, e solo in presenza di cani morsicatori e previa denuncia. I social non sono i luoghi in cui sia possibile farla formalmente.

Una volta presentata la denuncia agli organi competenti, intervengono gli operatori dell’Asp, ovvero gli accalappiacani, e i cani catturati vengono trasferiti presso i canili sanitari per sessanta giorni per le cure del caso, per poi essere ricoverati presso l’oasi canina “Qua la zampa” per le adozioni. Bisognerebbe interrogarsi anche su coloro che dopo aver acquistato un cane lo abbandonano, ma questa è un’altra storia. Quando si fanno certe affermazioni ciascuno ha il dovere di informarsi.

I cani non morsicatori sono da considerare cani di quartiere. Invito tutti coloro che hanno subito tentate aggressioni a rivolgersi al comando di Polizia municipale anziché improvvisarsi tuttologi. La mancata conoscenza delle norme non fa altro che alimentare disinformazione.

Pino Capalbo, sindaco di Acri

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