È proprio vero che non c’è fine al peggio

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Questa campagna elettorale sarà ricordata da tutti per il livore e la bassezza, che hanno contraddistinto certe posizioni afferenti alla coalizione avversaria.
Fin dall’inizio i nostri competitor hanno tracciato un disegno e uno stile di campagna elettorale fondata non sui contenuti come sarebbe stato corretto, auspicabile e stimolante in una sana competizione, bensì sull’attacco personale, sulla denigrazione e demonizzazione dell’avversario. Con una pratica di manipolazione e mistificazione della verità, peraltro abbastanza ingenua, hanno tentato senza riuscire – i cittadini acresi non sono così sprovveduti!- di far passare un messaggio di autorevolezza politica ed etica e adombrando nella fazione avversaria atteggiamenti autoritari, interessi personali, presenze a loro dire inopportune, e chi più ne ha più ne metta. A voler ripercorrere la lista dei complimenti sarebbe davvero impresa ardua! Hanno attaccato dai palchi e sui social candidati e sindaco sulla mancanza di correttezza istituzionale ed etica, i burattinai però dovrebbero guardarsi e puntare l’indice verso se stessi prima di predisporre strategie per i nuovi salvatori della patria! Si sono presentati come espressione di un modo diverso di concepire la politica, come se dall’altra parte ci fossero dei delinquenti! Le parole sono frecce potentissime e dolorose!. Eppure quando si è trattato di gridare allo scandalo per la presunta offesa di una citazione ripresa in chiave satirica, nessuna delegittimazione, anzi!
Hanno accusato di strumentalizzare le inaugurazioni di opere pubbliche da parte dell’amministrazione però si sentono autorizzati, eticamente parlando, a mercanteggiare su un tema come quello della salute. E’ di poche ore, infatti, la notizia di uno screening gratuito offerto alla cittadinanza da parte del dott. Natale Zanfini in collaborazione con il Presidente della Fondazione Totò Morgana onlus, dott. Marco Serrao. “VISITE URO-ANDROLOGICHE GRATUITE” così si legge nell’articolo con tanto di maiuscola, che su internet equivale a gridare, come se si stesse utilizzando un megafono!
La cultura della prevenzione, il diritto alla salute, sono temi che non possono e non debbono avere colori e/o avversari politici, la pandemia dovrebbe averci insegnato almeno questo. Eppure tale è la spregiudicatezza di chi pensa di potersi servire di argomenti così delicati per i propri interessi. Beh, la maschera è stata gettata. A voi cittadini acresi l’ardua sentenza!
Questo intervento non può non concludersi con una domanda: Questo non si prefigura come voto di scambio?

Coalizione per Pino Capalbo sindaco

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