A proposito di magia e di maghi moderni

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Un argomento che appassiona lettori e telespettatori è la magia. Tanto si è scritto e detto. La Chiesa la condanna.

S. Agostino riporta che, al suo tempo, si credeva nella mutazione degli uomini in lupi e altri animali; e che alcuni dicevano di avere sperimentate quelle mutazioni su se stessi.

Soggiunge – scrive l’abate Calmet -, che essendo egli in Italia, raccontavasi che alcune femmine davano del formaggio ai forestieri, che in casa di esse alloggiavano, e questi eran subito convertiti in bestie da somma senza perdere la ragione, e portavano i pesi, di cui venivano caricati, il che fatto ritornavano allo stato di prima”. Dice, in oltre, che “raccontava un certo Prestanzio, che avendo suo padre mangiato di questa sorta di formaggio magico restò coricato nel proprio letto senza che si potesse svegliarlo, e che destatosi alcuni giorni dopo disse d’essere stato convertito in cavallo, e aver portati dei viveri all’armata; e si trovò in fatti vera la cosa, ancorché a lui fosse tutto questo paruto un semplice sogno”.

Cosa dice il Santo di tutto questo? Ragionando e meditando, dice che, queste cose sono o false o tanto straordinarie, che non vi si può prestar fede. L’abate Calmet così ne sintetizza il pensiero: “non si dee dubitare, che Iddio con la sua onnipotenza non possa fare tutto ciò che vuole; ma che il Demonio, il quale è di una natura spirituale, non può far niente senza la permissione di Dio, i cui giudizj son sempre giusti, che il Demonio, non può cambiare la natura né dello spirito né del corpo dell’uomo per convertirlo in bestia, ma solamente agire su la fantasia o su l’immaginazione dell’uomo, e fargli credere d’essere quel che non e, o che agli altri comparisca diverso da quello che è, ovvero che resti profondamente addormentato, e creda durante il sonno di portar pesi, che il Demonio porta per lui; ovvero affascina gli occhi di coloro, che credono di vederli portare da animali, o da uomini trasformati in animali”.

 Non ci vogliamo impelagare in queste discussioni, perché non siamo competenti e abbiamo riportato il tutto solo a livello di curiosità. Riportiamo della magia, ma brevemente, presentando il pensiero di un notissimo poeta, Tibullo, che vi credeva e dice di aver visto la Maga far discendere le stelle dal cielo, fermare i fulmini, che stavano per cadere su la Terra, spalancare la terra e far uscire dai sepolcri  i morti. Il poeta credeva realmente a quanto scriveva o lo immaginava a tal punto da crederlo vero?

Leggiamo manifesti, decantanti le grandi capacità e l’infallibilità di maghi dei nostri tempi.

La storia, che qualcuno assicura non sia maestra di vita, lo è se confrontata a quanto avviene attorno a noi. Quanti non sono abbindolati da sedicenti maghi? Lo sentiamo ripetere spesso, ma si continua a credere nei loro poteri.

È storia di sempre.

Nell’antichità si ritenevano infallibili gli oracoli. Tutti e, particolarmente, le persone autorevoli ricorrevano ai loro responsi.

 Macrobio racconta che l’imperatore Traiano, per provare l’abilità dell’Oracolo di Eliopoli, operante nella Fenicia, gli inviò una lettera sigillata, che non conteneva scritto alcuno. L’Oracolo  inviò all’imperatore, come risposta, un’altra, nella quale non vi era scritta parola.

Un’altra volta, Traiano mandò a consultare lo stesso oracolo. Voleva sapere se fosse ritornato dalla spedizione contro i Parti. La risposta fu l’invio di sarmenti secchi di una vite, che era stata consacrata nel suo tempio. Cosa voleva dire quel responso? Non si riuscì a venirne a capo.

Scrive il citato autore che, morto in guerra l’imperatore, si capì lo strano responso: aveva predetto quella morte. Le ossa, portate a Roma, erano i sarmenti rinsecchiti.

Come si vede, l’interpretazione postuma si adatta a qualsiasi avvenimento!

L’oracolo aveva sempre ragione perché i responsi avevano sempre doppia interpretazione. Vediamo l’oracolo su riportato: se Traiano fosse ritornato vittorioso e con la vita salva, si sarebbe detto che la vigna produce il vino, che rallegra il cuore  umano ed è caro agli dei e agli uomini. Se la spedizione fosse riuscita infruttuosa: il sarmento era inutile per qualsiasi lavoro e utile solo per essere bruciato, denotava, quindi, l’inutilità della spedizione.

Gli oracoli, perciò, basavano i responsi sulla malizia e la furberia. E i maghi moderni? Fate voi!

Giuseppe Abbruzzo

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