Feltri querelato? Anche noi!

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Riteniamo siano tanti i meridionali che, costretti in casa, hanno subìto la trasmissione “Fuori dal coro”, andata in onda su Rete 4 lo scorso 21 aprile, e con essa il desolante spettacolo offerto dall’ormai putrido Vittorio Feltri, che anche questa volta non ha tradito il suo stile infarcito di becero antimeridionalismo.

Le affermazioni fatte, che ci guardiamo bene dal trascrivere per non amplificarle ulteriormente, sono di indubbia portata offensiva e fanno il paio con il contenuto, che risente anche questo dell’evidente condizione di senilità in cui il Direttore di “Libero” versa, dell’editoriale apparso sulle pagine del suo quotidiano il 19 aprile, in cui, in un coacervo di insulti e improperi ingenerosamente rivolti ad un popolo che il solo torto di essere orgogliosamente meridionale, ci pone, a noi “manutengoli ingordi” in contrapposizione con gli “instancabili lavoratori” del nord.

Tralasciamo ogni considerazione circa il “valore” dei nostri conterranei in terra “straniera” dove – il dato è oggettivo – il loro protagonismo è proverbialmente apprezzato, per soffermarci, cosi da stigmatizzarle, sulle ingenerose locuzioni riservateci dall’irriverente pennivendolo: “manutengolo” che sta per “chi collabora, a livello della partecipazione diretta o del favoreggiamento, ad azioni illecite o delittuose”, “ingordo” che sta per “balordo, stolto, porco, smodato, ecc.”, e, in diretta televisiva, “inferiore” che sta per “al di sotto, spregevole, infimo, inadeguato, ecc.”.

Dunque, in soli tre giorni il Direttore Feltri, che nutre un incontrollato sentimento di odio nei confronti degli italiani del sud (“gente naturalmente nutrita da un sentimento di invidia e di rabbia” verso i settentrionali), si è espresso, in Televisione e sul suo Quotidiano (cartaceo/digitale), nel peggiore dei modi, offendendo, senza ritegno, la reputazione di un popolo, il nostro, che va fiero del suo “essere meridionali”.

Un concentrato di contumelie, dunque, meritevole di una vibrante presa di posizione in sede giudiziaria da parte di ciascuno, così da spingere la Magistratura ad una adeguata ed esemplare risposta.

I reati ipotizzabili, che sono quantomeno la diffamazione aggravata e l’istigazione all’odio razziale, ci hanno convinto e indotto a sporgere denuncia/querela nei confronti del sig. Feltri Vittorio, nato a Bergamo il 25 giugno 1943.

Vorremmo che questa sete di giustizia circolasse come un virus, contagiando tutti coloro si sentono insultati ed offesi.

Ecco, dunque, che lo Studio Legale Feraudo mette a disposizione di chiunque persegua il medesimo interesse, gratuitamente e per mero spirito solidaristico, lo schema dell’atto da completare con i propri dati anagrafici, da richiedere a feraudoquerelafeltri@libero.it, e depositare personalmente presso un qualsiasi presidio di polizia.

Studio Legale Feraudo

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