La Calabria brucia! Acri brucia!

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La Calabria brucia! Acri brucia! Circondati da tre giorni dalle fiamme che hanno minacciato in varie zone le abitazione, tanti cittadini si sono visti svanire i sacrifici di una vita, il sudore di chi ha assistito impotente vedere andare in fumo il proprio lavoro, intere aree boschive distrutte. Non si può aspettare che tutto finisca presto, nel migliore dei modi, tutti sani e salvi. No.

Se la situazione degli incendi è ogni anno sempre più devastante non ce la possiamo prendere solo con le variazioni climatiche, il bastardo che appicca il fuoco. Abbiamo il diritto e il dovere di approfondire a 360° e stabilire a chi appartengono le responsabilità a tutti i livelli, ad iniziare dal Governo che con l’ultima riforma della giustizia, della Ministra Cartabia, i reati contro l’ambiente non si contemplano come reati gravi e complessi. Conseguenza, scatterà l’improcedibilità e tutto finirà in una bolla di fumo, per restare in tema.

E’ singolare come, in un periodo in cui si parla tanto di riconversione ecologica, di sostenibilità ambientale, si legifera per lasciare impuniti i fautori dei più gravi disastri ambientali, non è vero che la salute dell’uomo e del pianeta sono al primo posto.

Con il Governo Renzi è stato aggiunto un altro tassello per la distruzione del nostro territorio, la Legge Madia ha di fatto soppresso il Corpo Forestale, inglobandolo nell’arma dei Carabinieri. E’ stato militarizzato un corpo a ordinamento civile, è stato cancellato un corpo specializzato nella salvaguardia e la tutela dell’ambiente, diritto fondamentale per la persona.

Se la Regione Calabria ogni anno approva il “Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi”, come mai in Calabria ci sono così tanti roghi? Dopo la stesura del piano si dà seguito alla sua attuazione o rimane sulla carta in un cassetto, da esibire, eventualmente. Altro fallimento della politica Regionale!

Nel nostro territorio gli incendi sono sempre più vasti e pericolosi per la vita dei cittadini, bisogna chiedersi a livello locale che cosa non è stato fatto o che cosa si poteva fare per evitare alle persone la disperazione di poter perdere in un soffio la propria abitazione, notti insonni di tutta la comunità per scongiurare il peggio, bisogna capire come mai cittadini lamentano la mancanza di aiuto, nel difendere la propria abitazione dalle fiamme.

E’ probabile che tanta devastazione sia provocata da una mano criminosa organizzata, non fare manutenzione con opere adeguate per lo spegnimento da terra, non programmare, non prevenire e non svolgere attività di controllo impiegando personale a presidio del territorio, dà come risultato l’incubo che oggi stiamo vivendo e le conseguenze che ne deriveranno.

Lodevole il lavoro svolto, in questi tre giorni, da tutte le persone che sotto forma associazioni di volontariato di protezione civile e non solo, si sono messi a disposizione giorno e notte per offrire il loro prezioso aiuto.

Meetup “Acri in Movimento”

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