Lo sport unisce. Atleti speciali alla Bocciofila Città di Acri

Da lunedì 22 novembre e fino a sabato 27 novembre, 32 studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore IPSIA -ITI di Acri (classi prime e seconde), tra cui sedici con disabilità, sotto la guida del docente di scienze motorie Damiano Azzinnari e la fattiva collaborazione del presidente Valerio Gradilone e del direttivo della società Bocciofila Città di Acri, sono i protagonisti di un torneo di Raffa a coppie loro dedicato in programma al bocciodromo comunale “Antonio Basile”. Le fasi finali con gli studenti qualificati si disputeranno sabato 27 alle ore 15:30, in concomitanza con il torneo di individuale per società.

L’iniziativa apre ad un nuovo progetto della società locale di bocce che, sulla scia di precedenti  esperienze di altre società del Comitato Regionale Fib Calabria, ha deciso di tesserare i giovani atleti con disabilità, bocciofili in erba che avranno la possibilità di allenarsi e di cimentarsi nella disciplina più diffusa e seguita delle bocce nel nostro territorio, la raffa, in casa di una delle società più affermate del territorio, recentemente interessata anche da un avvicendamento societario. L’iniziativa fortemente voluta dal presidente Valerio Gradilone, con la collaborazione del nuovo direttivo, si inserisce in un progetto di più ampio respiro per avvicinare sempre più bambini, ragazzi, adulti, donne e disabili alla disciplina, fortemente convinti che “lo sport unisce”, come recita lo slogan dell’iniziativa. E anche sul fronte agonistico non mancheranno sorprese.

Dal canto suo, anche l’ideatore dell’iniziativa, il professor Damiano Azzinnari, intravede importanti opportunità per gli studenti: «Avere la bellissima struttura del bocciodromo a pochi passi dal nostro istituto scolastico mi ha dato lo spunto per riflettere su un’iniziativa sull’integrazione e l’inclusione, in questo caso sportiva, degli studenti diversamente abili con quelli normodotati nelle ore di potenziamento di scienze motorie. Sono stato poi fortunato ad incontrare la disponibilità della dirigente scolastica, la professoressa Franca Tortorella, da sempre molto sensibile sulle tematiche della diversità, e del presidente Gradilone che ringrazio per l’ospitalità. Da questa prima iniziativa può nascere un percorso concreto che coinvolga studenti disabili e non tutto l’anno, al di là del gesto meramente sportivo e della componente agonistica, e che si rivolga anche all’associazionismo e quindi al territorio. Inoltre, per le caratteristiche proprie di inclusione – infatti non è raro vedere giocare insieme adulti e ragazzi, magari nonni e bambini, ma anche uomini e donne -, le bocce sono un sport che ben si presta all’integrazione e all’inclusione. E magari, chissà, questi ragazzi potranno anche sognare in grande: diventare atleti degli special olympics o addirittura paralimpici».

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