Il presente è qui e adesso

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La vita, indipendentemente da quello che ognuno pensa sul dopo, è una
successione incessante di momenti. Dipende da ciascuno di noi la

possibilità di determinare dei fermi immagine e godere dei singoli atti, che, è bene sottolinearlo, sono unici e irripetibili. Così come non ci si bagna mai due volte nella stessa acqua, parimenti, ogni momento di vita vissuto è unico e irripetibile. Ciò che non viene vissuto a pieno è perso definitivamente.

La vita, in estrema sintesi, è un film senza repliche e senza possibilità di remake. Tutto questo preambolo per ribadire l’importanza di vivere bene il presente e non rinunciare a momenti di vita che, per loro stessa natura, sono unici. E’ unico lo sguardo curioso e divertito di un bambino che ci chiede ripetutamente i suoi perché, che ci invita a giocare con lui. Unico è il suo addormentarsi sul nostro petto, ritrovarselo al mattino nella stessa posizione. Irripetibili sono i momenti in cui ci chiede di leggergli una favola, costringendoci a ripartire dall’inizio tutte le volte che, stanchi e provati, cerchiamo di accorciare la durata della stessa, confidando erroneamente sul fatto che lui possa non ricordare ogni singola pagina. La nostra corsa affannosa per garantirci un futuro, ci porta non infrequentemente a sacrificare il presente con tutto il suo corollario di cose belle e meno belle. Durante la nostra
folle corsa non badiamo a ciò che stiamo perdendo. Ce ne rendiamo conto tardivamente, quando ormai quei momenti sono persi e non più riproducibili. Carriera, ambizioni, sono cose legittime e sacrosante ma non a qualsiasi prezzo. Se le anteponiamo a tutto, è inevitabile che il prezzo da pagare sarà altissimo e francamente sproporzionato rispetto a ciò che abbiamo guadagnato. La grossa beffa consiste nel fatto che queste sagge considerazioni si appalesano nell’animo e nella
mente dell’uomo tardivamente, nel momento dei bilanci e quando, purtroppo, non si può più riavvolgere il nastro. Avere il coraggio di dire dei no, rinunciare ad alcune ambizioni per dedicare maggior tempo agli affetti – nel momento in cui saremmo ancora nelle condizioni di farlo – ci permetterebbe di non avere rimpianti. Il fatto di dire che la nostra corsa si giustificava con l’interesse supremo del benessere
materiale della famiglia è una magra e insufficiente consolazione

I nostri figli ricorderanno della loro infanzia i momenti che abbiamo condiviso con loro e certamente non il numero di regali fatti o quanti telefonini o computer di nuova generazione siamo stati in grado di garantire loro. Chi scrive ha cercato malamente di conciliare le due cose ma, qui giunti, ci rendiamo conto che ciò che abbiamo guadagnato nella nostra dimensione pubblica (e non è poco) non vale i momenti
persi cui accennavamo prima. Che fare allora? Rinunciare alle nostre ambizioni e rinchiuderci in una dimensione totalmente privata? Certamente questo non sarebbe possibile, ma ritagliarsi maggiore spazio da dedicare ai figli e agli affetti ci garantirebbe di arrivare al tempo dei bilanci con un animo più sereno, un bagaglio di ricordi e un patrimonio emozionale sicuramente più pesante. Spesso, da vecchi, siamo portati a riversare sui nipoti le attenzioni che non siamo stati in grado di dedicare ai figli. Basterebbe poco per non ritrovarci a chiederci se tutta la nostra corsa valeva realmente i fermo immagine che non siamo stati in grado di attivare.

Massimo Conocchia

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