Si istituì la festa del Natale!

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Quali feste corrispondevano al nostro Natale nei tempi antichi?

In Grecia si celebravano le Dionisiache e le Antesterie, feste dedicate al dio Dionisio, corrispondente al Bacco dei Romani.

A Roma, va evidenziato, esisteva una religione molto diffusa ed era quella degli adoratori del dio Mitra. Quei seguaci, il 25 dicembre celebravano la festa del Natalis Solis invicti. Quel giorno nasceva il sole nuovo: sol novus, il sole invictus. Questo perché in quei giorni cadeva il solstizio d’inverno si aveva, perciò, la vittoria della luce del sole sulle tenebre, quindi la nascita della luce e del calore.

Nell’antichità, in diverse comunità vigeva l’uso, che si conservò anche fra noi, di far ardere il ceppo più grosso, appositamente riservato all’accensione del fuoco nella vigilia di Natale.

A questo punto è opportuno chiedersi: – Quando s’iniziò a celebrare la festa del Natale? –

Tanti si sono posti e si pongono questa domanda.

Qualcuno dirà: – Ma che domanda è? La festa del Natale nasce con la nascita del Bambino!

Allora sarebbe inutile porre la suddetta domanda e invece non lo è.

Alcuni fanno risalire l’istituzione della festa al I secolo d.C., sotto papa Telesforo; altri sostengono che si ebbe in seguito al concilio di Nicea (325). La cosa più curiosa è che non tutti i cristiani celebravano l’evento nello stesso giorno.

S. Clemente Alessandrino fa rilevare che si dovesse porre il giorno della nascita nel 25 del mese che gli Egiziani dicevano pachon, corrispondente al mese di maggio!

Altri, ancora, sostenevano che Gesù nacque il 24 o il 25 del mese detto pharmuli, ossia nel mese di aprile.

Bisogna giungere al III secolo per incominciare a celebrare il Natale il 6 gennaio, denominandolo Epifania, perché giorno dell’adorazione dei Magi e del battesimo di Gesù. Questo è quanto praticava la Chiesa d’Oriente.

Finalmente, la Chiesa d’Occidente, sotto papa Giulio I, separò le due festività: il Natale il 25 dicembre e l’Epifania il 6 gennaio. Questo si ebbe il IV secolo e l’uso passò, successivamente, alla Chiesa d’Oriente.

Con quanto riportato crediamo di aver soddisfatto la curiosità di tanti.

In tutte le case, un tempo, si allestiva il presepe. Anche per la sua introduzione si fanno congetture diverse. La più accreditata è quella di un evento così descritto da un frate francescano: “Era il 24 dicembre 1223 e trovandosi il santo Patriarca d’Assisi nella valle di Rieti, ebbro di gioia per la imminente solennità (…) volle solennizzare la notte del grande mistero con una festa che eccitasse, anche per via di visibile rappresentazione, la fede e l’amore verso il bambino Gesù. (…) Scelta perciò una specie di grotta in un bosco nella valle di Greccio, fece ivi trasportare una mangiatoia con della paglia e del fieno, e condurvi un bue ed un asino”. Chiamò frati e campagnoli, che accorsero numerosi e S. Francesco li esortò a far festa.

Nel meridione d’Italia furono i Borbone a invitare i sudditi a sollecitare l’uso dell’allestimento del presepe che, a Napoli e in altri luoghi, assurse a livello d’Arte.

Al di là di tutto pensiamo di aver soddisfatto, con le brevi note, la curiosità di qualche nostro lettore.

Giuseppe Abbruzzo

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