Addio Italia?

C’era una volta l’Italia quella del Risorgimento, quella delle trincee, quella della resistenza, quella della costituzione. Il partito del 4%, la lega, ottiene dopo 30 anni la secessione mascherata grazie ad un governo, senza un minimo di autorevolezza amministrativa che , preda dell’improvvisazione , cede ai ricatti della lega in cambio del primariato. In un attimo il senato cancella due secoli di storia ed il sacrificio di milioni di Italiani che hanno dato la vita per ottenere un’Italia unita, equa e solidale . Una legge, quella dell’Autonomia differenziata, affidata all’improvvisazione senza che nessun fondamento finanziario garantisca i livelli essenziali di prestazione. Il DDL Calderoli ,già autore del porcellum, rappresenterà, soprattutto per le future generazioni la fine della parità sanitaria, scolastica, dei trasporti, già disastrati , e delle infrastrutture.. Con amarezza constatiamo che se ci fossero state le preferenze nei collegi uninominali ,probabilmente, i parlamentari sarebbero stati più liberinella decisione e non prigionieri delle segreterie di partito. I parlamentari del Sud ne hanno votato la distruzione per obbedienza a chi gli ha “donato ” una poltrona parlamentare. La tanto decantata nazione , da parte di chi governa, sulla quale ha costruito, negli anni, il consenso viene sbriciolata per puri calcoli di potere, affidando un futuro aleatorio alle regioni del sud. Purtroppo, non c’è stata quella opposizione sociale che era necessaria e che i partiti del centro-sinistra dovevano guidare, purtroppo, anch’essi vivono al chiuso delle segreterie tra lotte intestine, sempre più lontani dai bisogni della gente. È necessario che il centro sinistra faccia il centro sinistra, dando riferimenti precisi al suo elettorato che oggi appare smarrito, attonito, sfiduciato. La tanto cara questione meridionale analizzata da Gramsci oggi diventa più che mai attuale e la gravissima situazione finanziaria di debito pubblico ,dello stato Italiano, pone in essere il vero problema: i livelli medi di prestazione non ci saranno mai e dunque addio alle possibilità di sviluppo del meridione. Rimane un ultimo tentativo per evitare la distruzione del nostro stato : l’appello al Presidente della Repubblica per esercitare il potere di veto del capo dello stato e rimandare alle camere questa legge iniqua che colloca definitivamente ai margini le aree del Sud Italia . Come ama dire PieLuigi Bersani , ” per questo centrodestra i maiali son tutti prosciutto ” ma loro , evidentemente , non sono consapevoli della della struttura anatomica dei maiali .

In merito all’articolo della redazione di Acrinrete sulla modifica del regolamento del consiglio comunale , vorremmo precisare che le modifiche ai regolamenti fanno parte delle prerogative dei consiglieri comunali che agiscono in relazione alle  normative vigenti. Modificare il regolamento del consiglio comunale non significa sminuire il ruolo di nessuno e nessuno si sente sminuito. Dare l’opportunità agli assessori di poter intervenire su discussioni non necessariamente riferite alla propria delega, come supporto tecnico,perché più vicini all’azione amministrativa, deve intendersi come arricchimento della discussione. Certamente la discussione, interna ad ogni singolo partito e poi all’interno della maggioranza, ha visto posizioni diversificate in un confronto franco e trasparente. Però, le persone che stanno in questa maggioranza politica,  conoscono il significato della parola democrazia e dunque rispettosi della volontà maggioritaria di modificare alcuni articoli del regolamento. Il tempo dirà dove si è inciso e, soprattutto, quali benefici porteranno le modifiche stesse.

Articolo Uno Acri

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