Ecosistema scuola

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È uscito agli inizi di gennaio del 2024 il XXIII rapporto di Legambiente sulla scuola, con particolare riferimento alle infrastrutture e agli edifici scolastici. Il rapporto conferma, ancora una volta, che la riqualificazione degli edifici scolastici in Italia è in ritardo. Le due regioni maggiormente in ritardo sono la Sicilia e la Calabria dove una scuola su tre avrebbe necessità di interventi urgenti. Anche il centro Italia, colpito dal sisma ne 2016, deve ancora raggiungere la sicurezza delle scuole interessate.  L’edilizia è uno dei principali fattori della qualità della vita scolastica e le insufficienze infrastrutturali hanno una forte relazione con il fenomeno della povertà educativa. Il l PNRR prevede di colmare questi divari, in particolare sull’aumento degli asili nido e la lotta alla dispersione scolastica, ma anche i frutti sono ancora molto acerbi. Molti degli edifici scolastici del Sud, insieme a quelli delle Isole e del Centro, hanno necessità di interventi urgenti per una scuola su due (Calabria e Sicilia in particolare), a fronte delle scuole del Nord che ne necessitano solo nel 21,2% dei casi. Mentre l’unica oscena priorità del Governo è il Ponte sullo Stretto di Messina. Fatica la messa a terra delle risorse del PNRR con più del 40% degli interventi bloccati nella fase iniziale del progetto. Il rapporto denuncia che serve un’accelerata e l’istituzione di una struttura di governance che faciliti l’accesso e la gestione dei fondi per l’edilizia scolastica e per scuole più sicure, innovative e inclusive. Il tempo pieno è praticato solo nel 20% delle scuole del Sud e delle Isole, contro una media del 35% delle classi del Centro Nord. Grandi assenti anche le palestre, gli impianti sportivi, mense. Occorre accelerare il passo per evitare che la scuola rimanga indietro e che aumentino ancor di più le disuguaglianze in un Paese in cui persistono molti divari e l’autonomia differenziata non è certo la risposta.  L’investimento complessivo del PNRR per la costruzione o la ristrutturazione di edifici nuovi o adattati, adibiti a palestre o impianti sportivi è di circa 350 milioni per 445 progetti, di cui più della metà nelle regioni del Sud e delle Isole. Ma non basta dare fondi per le strutture murarie, come sta avvenendo nel PNRR, se su funzioni socialmente strategiche come palestre, mense, asili nido, non si prevedono fondi ulteriori per la loro gestione”. A livello nazionale, nel 2022 gli edifici costruiti secondo i principi di bioedilizia rimangono relegati al 1,3% del totale. L’efficientamento energetico riguarda solo il 12,7 % del totale degli edifici scolastici. Una nota positiva che emerge dal rapporto riguarda l’interesse delle amministrazioni (90%) a realizzare comunità energetiche scolastiche. Il Paese, in sintesi, ha bisogno di scuole innovative, più sicure e inclusive come raccontano alcune buone pratiche: le scuole di Trento e Bolzano con mense scolastiche a km zero, nidi comunali gratuiti a Mantova. Prato Torino e Lecce si distinguono per le attività di scuolabus e pedibus, nelle scuole di Arezzo sono avviati progetti di rigenerazione urbana, a Roma prendono piede le comunità energetiche rinnovabili sugli edifici scolastici. Una situazione a macchia di leopardo con ampie zone del paese in estrema difficoltà e altre in cui amministrazioni lungimiranti sanno usare bene le risorse progettando interventi equi e duraturi.

(il rapporto completo si può scaricare qui https://www.legambiente.it/rapporti-e-osservatori/rapporti-in-evidenza/ecosistema-scuola/)

Assunta Viteritti

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