Una domanda senza risposta

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Giorni fa un giovane studente mi ha chiesto se al Risorgimento italiano avessero partecipato liberali acritani.

Curiosità legittima. Fatto rilevare che non sono onnisciente, anzi che conosco poco, rispetto a quanto vorrei, l’ho indirizzato a istituzioni locali dove si trovano esperti in materia, che potrebbero dare risposta a quella domanda.

Non vi dico la sua risposta al mio invito.

Gli ho detto, però, che se avesse avuto notizie in materia, in più rispetto a quanto da me pubblicato; al di là del mio saggio si Giovan Battista Falcone, sarei stato felice di venirne a conoscenza.

Chi sono i liberali acritani che scesero in campo nell’ambito del Risorgimento italiano? Ve n’erano? O tutto quel gran da fare del quale si parla non interessava i nostri antenati?

Alcuni giorni fa si è ripresentato il giovane a ripetermi che tranne il mio saggio citato e quanto da me scritto qua e là su “Confronto” e altri giornali, nessuno è riuscito a dirgli qualcosa di nuovo.

L’ennesima risposta e la precisazione? Non si saprà nulla di nuovo e di più se non si ricerca.

La Storia, per tanti, si basa sul copia-incolla e se non c’è nulla da copiare, secondo costoro, non si può scrivere di storia. Per costoro, allora, la storia è copiato!!!

– Che fare? -, mi ha chiesto il giovane. 

La mia risposta? Bisogna ricercare negli archivi; sperare di trovarvi notizie in processi politici, indagare sui giornali dell’epoca. Tutto questo, però, comporta particolare preparazione, amore per la ricerca, che non è il copia-incolla, che si può definire aberrazione scolastica. Tale ricerca sarà lunga e si constaterà quanto comporti e costi lo stare sulle “sudate carte”.

Noi miseri mortali non abbiamo la scienza infusa o la trasmissione delle notizie, per opera e virtù di qualche entità sovrannaturale.

Un mio Maestro mi precisava che se non si fosse messo in atto quanto suddetto non si poteva sperare di “veder lo cielo”, ossia di pervenire alla esatta risposta alle nostre curiosità e, di conseguenza, alle nostre domande.

Quando vi sarà qualche acritano studioso serio di momenti storici del proprio paese, solo allora si potrà avere l’agognata risposta.

Altrimenti?

Non “vedremo lo cielo”, come ebbe la sorte di vederlo Dante,

Altrimenti, quei nostri antenati, se ve ne saranno stati, non avranno tributati i giusti meriti. Avranno avuto solo il danno e la beffa, conseguenti all’oblio.

In conclusione, dice il popolo: ‘A fatiga è radica ‘e morti! Non tutti sono disposti alla fatica e trovano più facile copiare.

Che dire? Giudicate Voi, amabili lettori!

Giuseppe Abbruzzo

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