La Calabria contro la Calabria: il presidente Occhiuto vota a favore dell’autonomia differenziata

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“Dell’insano gesto” dell’autonomia differenziata abbiamo già scritto su queste pagine e non è nostra intenzione annoiare il lettore con una riproposizione stucchevole dell’argomento. Il motivo che ci ha indotto a scriverne nuovamente è l’incredibile adesione in Conferenza delle regioni dell’on.le Occhiuto a questo programma, sulla scorta di una pedissequa e autolesionistica adesione di parte, senza considerare gli effetti terribili che questa legge avrà sulle regioni più deboli come la nostra. Sarebbe come se in una famiglia a reddito differenziato il marito – che guadagna magari 4 volte la moglie, o viceversa, per parità di genere – decidesse di aprire un conto separato e gestire autonomamente le proprie risorse solo per se stesso, incurante degli altri membri, parte integrante di quel nucleo, che si troverebbero privati di quelle risorse essenziali a cui erano abituati. Aggiungasi che le maggiori risorse del coniuge non sono piovute dal cielo ma sono il frutto di una posizione di privilegio garantita anche grazie all’abnegazione e al supporto, in una varietà di forme, degli altri membri che gli hanno permesso di raggiungere quella posizione, magari liberandolo da altri impegni familiari, ad esempio, o, ancora, perché per arrivare a quella posizione gli altri si sono sacrificati anche economicamente per pagargli gli studi. L’esempio della famiglia è calzante perché la tanto sbandierata unità nazionale simboleggia sicuramente un nucleo nato come nazione unica e che con questa nuova impostazione vedrebbe venire meno uno dei presupposti essenziali del suo esistere, ossia la coesione e la solidarietà fra le varie parti. L’onorevole Occhiuto, per non scontentare i suoi referenti romani, ha inteso dare un colpo al cuore alla sua gente, assumendosi una responsabilità storica davanti alle attuali e alle future generazioni. Da questo punto di vista, bene ha fatto il Consiglio comunale di Acri, maggioranza e opposizione, che compattamente ha detto no a questo disegno. Un plauso alla maggioranza ma, consentiteci, un plauso più ampio all’opposizione che – incurante di votare contro la propria parte politica – ha fatto prevalere l’interesse generale della sua gente a quello di parte. Complimenti!

L’atteggiamento di sudditanza verso i più forti è un atteggiamento che pensavamo appartenesse a un lontano passato. Vederci oggi col cappello in mano inchinarci a chi ci propone soluzioni per noi lesive è un qualcosa di difficile da digerire.

Cos’altro aggiungere, se non una sottolineatura della nostra amarezza e disappunto, non disgiunta dall’augurio che i calabresi possano ritrovare un impeto di orgoglio e manifestare, pacificamente ma con decisione, pubblicamente il loro dissenso.

Massimo Conocchia

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